16 Mentre andavamo alla preghiera, venne verso di noi una schiava che aveva uno spirito di divinazione: costei, facendo l’indovina, procurava molto guadagno ai suoi padroni. 17 Ella si mise a seguire Paolo e noi, gridando: «Questi uomini sono servi del Dio altissimo e vi annunciano la via della salvezza». 18 Così fece per molti giorni, finché Paolo, mal sopportando la cosa, si rivolse allo spirito e disse: «In nome di Gesù Cristo ti ordino di uscire da lei». E all’istante lo spirito uscì. 19 Ma i padroni di lei, vedendo che era svanita la speranza del loro guadagno, presero Paolo e Sila e li trascinarono nella piazza principale davanti ai capi della città. 20 Presentandoli ai magistrati dissero: «Questi uomini gettano il disordine nella nostra città; sono Giudei 21 e predicano usanze che a noi Romani non è lecito accogliere né praticare». 22 La folla allora insorse contro di loro e i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli 23 e, dopo averli caricati di colpi, li gettarono in carcere e ordinarono al carceriere di fare buona guardia. 24 Egli, ricevuto quest’ordine, li gettò nella parte più interna del carcere e assicurò i loro piedi ai ceppi.
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Possono essere episodi minori, ma a me sembrano ugualmente molto interessanti per cogliere, attraverso esempi concreti, la varietà e la complessità di situazioni in cui viene a collocarsi storicamente il grande viaggio del Vangelo di Gesù.
La vicenda di questa giovane indovina e il gesto prodigioso compiuto da Paolo nei suoi confronti non sono collegati qui nè all’annuncio della Parola di Dio, nè alla salvezza portata alla vita delle persone, che anzi questa “liberazione” della ragazza viene ricevuta come un danno, anche se oggettivamente si tratta di un fatto positivo. Tuttavia bisogna dire che anche da parte di Paolo tutto viene solo da una sua “mal sopportazione” delle parole della ragazza.
Nè evidentemente è rilevante l’accusa dei suoi padroni nei confronti degli apostoli, perchè la vera ragione non è l’invasione di credenze estranee al costume della città, ma la perdita di guadagno per il cessare della “divinazione” da parte della loro schiava. Perciò è chiaro che l’episodio deve soprattutto preparare quello che avverrà in seguito nella prigione dove Paolo e Sila vengono gettati. Resta che la bastonatura e la galera appaiono conseguenze negative sproporzionate e nello stesso tempo “legate” all’irrompere della Parola di Dio nella storia. Soprattutto quando si tratta di una cultura pagana e lontana, al punto da non distinguere, e di identificare il giudaismo con la nuova fede di Gesù.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.