11 Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava Fedele e Veritiero: egli giudica e combatte con giustizia.
12 I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti diademi; porta scritto un nome che nessuno conosce all’infuori di lui. 13 È avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è: il Verbo di Dio. 14 Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro. 15 Dalla bocca gli esce una spada affilata, per colpire con essa le nazioni. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell’ira furiosa di Dio, l’Onnipotente. 16 Sul mantello e sul femore porta scritto un nome: Re dei re e Signore dei signori.
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Il vero combattente e il vero condottiero è “il Verbo di Dio” (ver.13). Essenziali sono i suoi altri attributi: “Fedele e Veritiero” (ver.11), “Re dei re e Signore dei signori” (ver16). Nella storia del cristianesimo la vera e potente riforma della comunità credente avviene con la ri-scoperta della Parola di Dio. Ed è straordinario che il nostro brano, coerentemente con tutto il Libro dell’Apocalisse, lo descriva in termini di guerra e di vittoria, e con attributi quasi spaventosi: “i suoi occhi come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti diademi (ver12) … è avvolto in un mantello intriso di sangue (ver.13) … gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi (ver.14) … dalla bocca gli esce una spada affilata, per colpire con essa le nazioni. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell’ira furiosa di Dio, l’Onnipotente (ver.15).
Ebbene, a questo punto del nostro cammino in Apocalisse possiamo forse ormai cogliere in tutti questi termini il mistero di Gesù! Forse cominciamo a cogliere la potenza divina della sua umiltà e della sua piccolezza fino alla Croce. Forse cominciamo a intuire qualcosa dl questa potenza rivelata e donata dalla sua Pasqua di morte e di gloria. Certo tremiamo al pensare come questa potenza divina abbia potuto, nella storia del cristianesimo, come anche nei nostri quotidiani atteggiamenti (!!), confondersi e degradarsi nello stravolgimento di potenze e poteri mondani, e nell’orrore di violenze e prevaricazioni … Dire al ver.15 “ira furiosa” è forse imprudente e inopportuno, perché in italiano il suo significato è proprio solo negativo. Forse è meglio dire “violenza dell’ira di Dio”, e in ogni modo ricordare e ribadire che l’ira di Dio è la Croce di Gesù. La sua “vendetta” è l’amore fino alla Croce.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.