15 E le fu anche concesso di animare la statua della bestia, in modo che quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non avessero adorato la statua della bestia. 16 Essa fa sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevano un marchio sulla mano destra o sulla fronte, 17 e che nessuno possa comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. 18 Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: è infatti un numero di uomo, e il suo numero è seicentosessantasei.
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Non mi sembra di particolare interesse o rilievo il tentativo di molti commenti di decifrare ogni significato del nostro brano. Anzi, mi pare di più profondo interesse tenere un orizzonte ampio di possibili interpretazioni di questa seconda bestia e della sua azione di sostegno nei confronti della prima. O di come sia il ”marchio” che bisogna ricevere sulla mano. O quale nome voglia indicare il “numero di uomo” del ver.18. Non è difficile, infatti, cogliere come in ogni tempo e luogo o cultura il dominio del male e della morte, il potere assoluto del potere mondano, assumano fisionomie idolatriche e sostegni spirituali e culturali di grande rilievo, capaci di asservire singole coscienze e interi popoli.
Per noi discepoli di Gesù è essenziale aver sempre chiara la nota profonda della nostra fede. Purtroppo, nella sua storia, il cristianesimo ha subito seduzioni demoniache di grande rilievo che lo hanno asservito, in molti popoli e culture, a ideologie e interpretazioni ben lontane dal Vangelo! Il nostro ascolto della Parola di Gesù e la semplice divina bellezza della nostra liturgia sono la fonte e la custodia di una liturgia della vita personale e collettiva che non si lascia sedurre dalle liturgie del potere mondano e dalle sua manifestazioni. Tanto per scherzare su temi non troppo impegnativi, mi capita spesso di cogliere stupore e persino una certa ironia quando mi chiedono quali siano gli orari della mia e nostra preghiera. Ma ieri sentivo come stia per iniziare la grande liturgia del calcio mondiale in Brasile, e quindi gli orari pazzi che questo esige dai suoi fruitori. Grazie al Signore per il regalo della sua Parola e della sua liturgia.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Ha attirato la mia attenzione quella statua o immagine della bestia, che fa pensare alle tante statue e immagini – da ossequiare e riverire – presenti in tanta storia dell’umanità, anche nel Novecento, nella nostra infanzia e oltre. E come ci tengono i potenti di tutti i tempi alle loro “gigantografie”, a imporre ovunque la loro temibile e insieme allettante presenza! – Anche quel “marchio sulla mano destra o sulla fronte” risveglia brutti ricordi… ed è superfluo citarli qui. – Infine, il famoso numero: seicentosessantasei. Mi sembra significativa e suggestiva l’ipotesi ricordata dalla TOB, secondo cui 666 significherebbe l’imperfezione radicale della bestia, creatura limitata e non divinità, mentre il sette è il numero della completezza e della perfezione, che appartengono solo a Dio.