8 Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo: «Va’, prendi il libro aperto dalla mano dell’angelo che sta in piedi sul mare e sulla terra». 9 Allora mi avvicinai all’angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: «Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele». 10 Presi quel piccolo libro dalla mano dell’angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l’ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l’amarezza. 11 Allora mi fu detto: «Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni, lingue e re».
Apocalisse 10,8-11

Mi è particolarmente cara la Parola di oggi, perché mi sembra illumini quello che ogni mattina avviene per noi. E’ la voce dello Spirito Santo che ci chiama e ci conduce verso Gesù – è Lui, infatti, “l’Angelo che sta in piedi sul mare e sulla terra” (ver.8) – al quale domandiamo il dono della sua Parola: “lo pregai di darmi il piccolo libro”. Mi sembra di poter intendere così quell’ultima Parola, quella di Gesù, e Gesù stesso come ultima Parola del Padre. Piccolo libro, il Vangelo e gli scritti degli Apostoli, che compie e illumina tutta la profezia delle Scritture, compimento e pienezza delle Scritture. Tutto viene illuminato da Gesù e dalla sua Pasqua. Tutte le Scritture “illuminano” la Persona di Gesù e la sua Pasqua. Tale mi sembra la nostra umile meravigliosa esperienza di ogni giorno!
“Prendilo e divoralo”: Parola ascoltata che è nutrimento per la nostra vita. Parola che è Pane di vita. Liturgia che è ascolto e Cena. Dice del piccolo libro: “Prendilo e divoralo”. “Prendete e mangiatene tutti”. Parola che non è semplicemente “notizia”, ma “Buona Notizia”, “Vangelo”, che ogni giorno ci nutre. Non abbiamo nulla da dire e da fare, nulla da comunicare e regalare, se non quello che noi per primi riceviamo e di cui ci nutriamo.
Così mi pare si possa accogliere la compresenza del dolce e dell’amaro nel mangiare il piccolo libro. Mi è cara una Regola di vita cristiana che dice l’Eucaristia come “la morte della creatura e la risurrezione in noi del Verbo Incarnato”. Morte e risurrezione: Pasqua, dunque! Quello che si può e si deve annunciare e testimoniare è la Pasqua di Gesù in noi! Il Vangelo non è una legge. Il Vangelo è avvenimento di salvezza. E’ esperienza del dono e della misericordia di Dio. E’ potenza del sacrificio d’amore del Figlio di Dio che offre per noi la sua vita perché noi possiamo entrare nella vita nuova, la Sua stessa vita. La vita dei figli di Dio. Non ci entriamo perché lo meritiamo, ma sempre e solo perché Lui ce la dona. Abbiamo davanti a noi, al ver.11, la grande prospettiva dell’annuncio e della testimonianza evangelica.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.