14 E vidi: ecco una nube bianca, e sulla nube stava seduto uno simile a un Figlio d’uomo: aveva sul capo una corona d’oro e in mano una falce affilata. 15 Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: «Getta la tua falce e mieti; è giunta l’ora di mietere, perché la messe della terra è matura». 16 Allora colui che era seduto sulla nube lanciò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta.
17 Allora un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, tenendo anch’egli una falce affilata. 18 Un altro angelo, che ha potere sul fuoco, venne dall’altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata: «Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature». 19 L’angelo lanciò la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra e rovesciò l’uva nel grande tino dell’ira di Dio. 20 Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì sangue fino al morso dei cavalli, per una distanza di milleseicento stadi.
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Più volte, nel nostro cammino nel Libro dell’Apocalisse, abbiamo incontrato il quesito che i commentatori si pongono circa il “giudizio” che viene posto dalle immagini che sembrano dire da una parte la condanna e dall’altra la salvezza. E spesso gli stessi commenti parlano di condanna degli empi e di salvezza dei giusti, o di condanna delle genti e di salvezza del popolo del Signore. Personalmente mi sento sempre accompagnato dalla Regola di vita cristiana scritta da d. Giuseppe Dossetti che accompagna, guida e consola la mia vita di povero peccatore. Il tratto della Regola che proprio oggi leggiamo dice che la Messa “opera in ciascuno la morte della creatura e la risurrezione e glorificazione del Verbo Incarnato”. E’ la Pasqua di Gesù! E’ quel mistero di morte e risurrezione che ogni giorno celebriamo. Questo mi porta ad accogliere anche la Parola di oggi come l’annuncio pasquale che anche oggi proclama in noi e per noi la morte della vecchia creatura e la risurrezione alla vita nuova.
L’immagine della mietitura ci avverte che questo è il “giudizio” divino sulla creazione e sulla storia. Ed è, appunto, giudizio di condanna e di salvezza. Di morte e risurrezione. Giudizio su tutti e su tutto. Tale giudizio è annunciato e compiuto dal Signore Gesù, che al ver.14 è detto “uno simile a un Figlio d’uomo”. Lui e gli Angeli. La nostra quotidiana memoria della Pasqua del Signore proclama che “è giunta l’ora di mietere, perché la messe della terra è matura (ver.15)… e che …le sue uve sono mature (ver.18)”: Gesù è la fine della storia ed è l’ora del giudizio!
Il fatto che si parli di falciatura e mietitura della messe (ver.15) e di vendemmia delle uve (ver.18) porta al segno del pane e del vino delle nostre mense eucaristiche. In Ap.14,10 abbiamo già incontrato il vino dell’ira di Dio che oggi al ver.19 è “l’uva nel grande tino dell’ira di Dio”. Ed è quell’ “ira di Dio” che Gesù raccoglie e assume nel suo sacrificio d’amore: Egli pone la sua vita per la nostra salvezza! “Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì sangue fino al morso dei cavalli”. Per noi è semplice e desiderabile ricordare che Gesù è stato crocifisso fuori dalla città, e che il suo sangue è salvezza di tutti e di tutto. Non è quindi un’assenza di giudizio divino! Al contrario! E’ tutta la potenza del giudizio divino di morte e risurrezione che Gesù celebra nella sua Persona e dona a tutta l’umanità.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Sulla nube bianca, quindi nella sfera di Dio, c’è “uno” che sta seduto nell’esercizio della sua regalità: ha in capo una corona d’oro, simbolo di vittoria, e una falce, strumento-simbolo di quanto sta per fare. Ci sorprende che tale personaggio divino e regale sia un uomo, il Figlio dell’uomo: a tale impensata grandezza è stata assunta la nostra umanità attraverso un nostro fratello! – Segue una bella notizia: la messe della terra è matura e le uve delle vigne sono mature: è l’ora della mietitura e della vendemmia! Gesù aveva già guardato con emozione le messi mature e aveva invitato a pregare per l’arrivo dei mietitori… Nei grappoli della vigna aveva indicato i frutti di tutti coloro che a lui sono uniti e si lasciano curare dall’agricoltore, il Padre. Tutto si sta trasformando in realtà…