Caro don Giovanni, leggendo le sue piccole cronache dall’Africa nelle ultime due domeniche mi chiedo come mai questa parte del mondo resti così ferita e così arretrata rispetto al resto del mondo, anche di fronte e nazioni come la Cina e l’India, con i loro enormi problemi, ma anche con le loro attuali prospettive di grande sviluppo. Invece l’Africa…

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Mi sembra si debba pensare che c’è anche un "mistero della storia" che è dentro la vicenda, il dramma e la speranza di ogni popolo. E penso ci siano anche motivi più immediati e più superficiali, legati alla collocazione geografica, ai contatti con altre tradizioni di civiltà e di cultura, allo stesso sviluppo della storia dell’umanità che talvolta valorizza una risorsa, e talaltra rende prezioso un elemento della natura che prima non era neppure conosciuto…Pensiamo ad esempio al petrolio nelle vicende del secolo scorso, ma anche in quelle del nostro secolo! Tuttavia mi sembra sia necessario sempre risalire alle nazioni che possedendo una certa egemonia di potere sulle altre hanno le grandi responsabilità dello sviluppo, o, al rovescio, del degrado dei popoli meno potenti e più dipendenti. E’ ovviamente impossibile dire come sarebbe l’Africa oggi senza tutto quello che le nazioni potenti di molti secoli le hanno arrecato. Non solo di male, questo va detto. Ma anche quanto male! Quanta violenza! Tutto questo mi sembra di dover riflettere ogni volta che entro in contatto con quel continente e con i popoli che l’abitano. Persino i dati innegabili dello sviluppo. Ricorda il genio di Gandhi nella sua India? Ricorda la figura retorica ed efficace del suo modo di vestire e il vecchio strumento per tessere che teneva tra le mani? La fame e le epidemie che affliggono l’oggi l’Africa, ma anche le guerre e le violenze che continuamente esplodono…come sarebbe questo mondo se oggi come ieri fosse ben diverso l’approccio delle nazioni potenti del mondo. Mi capita sovente di ascoltare qualche missionario in Africa auspicare che nel pezzo di terra dove vive non si trovino minerali preziosi, non ci sia il petrolio, nè tanto meno l’uranio o altre ricchezze…che in Africa diventano subito motivo di sconvolgimenti e di guerre, dove non si può non cogliere il segreto progetto e la mano spesso criminale dei grandi potentati del mondo. Oggi in tutta l’Africa, forse anche in reazione ai vecchi imperi coloniali e alle loro malefatte, la nazione più stimata tra le grandi è la Cina. Ma so anche di grandi ruberie che portano risorse vitali anche in Cina. Sottratte a chi magari ha solo quella risorsa…Per questo c’è, persino in chi desidera donare all’Africa l’annuncio del Signore, una sapienza e una prudenza sconosciute in altri tempi. Per me l’Africa è come una persona cara che è visitata da malattie gravi e che porta in sè luci e tesori irrinunciabili. Amiamola! d.Giovanni