Giovanni carissimo, da qualche tempo mi sembra di notare in te, quando scrivi o dici qualcosa, una crescente preoccupazione per tutto il tema del rapporto tra Italia-Europa e il dramma dell’immigrazione. Alla tua preoccupazione aggiungo la mia. Anch’io, come cristiano e come prete, sono ogni giorno esposto a ricevere osservazioni e critiche nei confronti dell’accoglienza dello straniero. Una critica che parte dall’accusare il Papa per arrivare ai nostri piccoli tentativi di riconoscere come nostri fratelli quelli che vengono da lontano e, cristiani o non cristiani, ci portano il grido della loro miseria. Per fortuna c’è a Bologna un Vescovo molto determinato, che consente di procedere con maggiore pace e determinazione. …..

Aldo carissimo, grazie per il regalo della tua lettera di cui mi piace riportare qualche tratto per i miei lettori del Carlino domenicale. Condivido il tuo pensiero e la tua preoccupazione. E sento di doverne aggiungere un’altra! Oggi l’insegnamento di Papa Francesco, nel suo insegnamento in vista della Giornata della Pace, è come il solito molto preciso e determinato. Quattro verbi definiscono l’atteggiamento che Egli chiede a tutti noi: “Accogliere, proteggere, promuovere, integrare”. E quindi ecco farsi avanti la preoccupazione che dappertutto, forse anche all’interno delle nostre comunità ecclesiali, si semini violenza, si giustifichi la discriminazione razziale e si apra la strada alla xenofobia. Tale preoccupazione del Papa s’incontra in me con un dato che mi allarma quasi più del “maltrattamento” nei confronti dello straniero! Ed è la sorte dei nostri giovani! Vedo sovente segni che mi angosciano: dall’indifferenza al sentire questi eventi come “un disturbo”! Da qui il passaggio a giudizi derisori sulle culture diverse dalla nostra per finire in un dichiarato rifiuto! Penso che anche tu conosca bene questi atteggiamenti, che, anche per l’assenza e quasi “la morte” della politica, tutto vedono e giudicano con lo sguardo corto del nostro individualismo imperante e sempre più prepotente. Per fortuna, o meglio, per grazia di Dio, c’è questo Papa e ci sono, come dici tu, Vescovi molto determinati. In conclusione, ti dico che secondo me, ogni atteggiamento di cordiale accoglienza verso chi viene da lontano e arriva tra noi con tutta la sua povertà ma anche con tutta la ricchezza drammatica della sua storia, è un grande bene anche per noi, e appunto, in particolare per i giovani che dovranno assumere la responsabilità della vita sociale di domani. A te, e ai cari lettori del Carlino, l’augurio di una Domenica di pace e di consolazione.

Giovanni di Sammartini e della Dozza.

Nota: Articolo pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 19 Novembre 2017 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.

Link al MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA CELEBRAZIONE DELLA LI GIORNATA MONDIALE DELLA PACE