8 Noi sappiamo che la Legge è buona, purché se ne faccia un uso legittimo, 9 nella convinzione che la Legge non è fatta per il giusto, ma per gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrìleghi e i profanatori, per i parricidi e i matricidi, per gli assassini, 10 i fornicatori, i sodomiti, i mercanti di uomini, i bugiardi, gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina, 11 secondo il vangelo della gloria del beato Dio, che mi è stato affidato.
1Timoteo 1,8-11

Valore, importanza e limiti della Legge sono nell’attenzione del nostro brano. L’ “uso legittimo” della Legge – alla lettera “se la si usa legittimamente” – conosce e riconosce la bontà della Legge, che rivelando ciò che è male per il Signore ne rivela la verità, e rivela a noi l’assoluta necessità di una vita nuova e buona. Dunque la Legge “non è fatta per il giusto, ma per gli iniqui…” e tutto quello che segue nei vers.9-10. E questi “iniqui”, siamo tutti! Siamo, o siamo stati, finchè non ci è stato donato “il Vangelo della gloria del beato Dio”. La Legge rivela all’uomo la sua condizione di peccato, ma non è capace di dare la salvezza e la vita nuova. Io non sono d’accordo con la nota delle bibbie che dice che la Legge “corregge”, e preferisco pensare che la Legge rivela il male, così facendo in certo modo rivela il bene che non abbiamo e in cui non siamo, ma non ha la potenza di salvare.
Questa salvezza la può donare solo il Vangelo della gloria del beato Dio, cioè l’evento e l’annuncio di Gesù morto e risorto. Questo Vangelo, dice Paolo, “mi è stato affidato” (ver.11). Nella Pasqua di Gesù, infatti, tutto muore e risorge. Muore come vecchia creatura e rinasce nel dono della vita nuova dei figli di Dio. Solo come dono questo è possibile, dono ricevuto e accolto. Dono che Dio vuole per tutta l’umanità. Per tutta la creazione e per tutta la storia.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“La legge non è fatta per il giusto”: è bello pensare che anche noi, “giustificati” in Gesù, siamo ormai oltre la legge; dobbiamo infatti attenerci a un solo comandamento, quello dell’amore, che Gesù ci ha lasciato in eredità. Del resto, se si ama, si fa solo il bene delle persone e di tutti. – Trovo bella anche quella espressione “il beato Dio”, il Dio felice: Egli è fonte di beatitudine, di felicità per noi; forse questo Lo rende ancor più felice, se così si può dire.