5 Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna. 6 Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. 7 Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato.
8 Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. 9 Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. 10 Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi.
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Se avete un po’ di tempo, potete ascoltare qualche parola del quarto evangelista sul tema della luce, in particolare il Prologo di Gv.1, e ancora, nel Quarto Vangelo, Gv.3,19-21; 12,35-46. Nella Parola che oggi il Signore ci regala, l’annuncio che “Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna”(ver.5) ci introduce nel mistero della nostra comunione con Lui, dopo il grande esordio dei versetti precedenti. Evidentemente non possiamo essere in comunione con Dio se “camminiamo nelle tenebre”(ver.6). Mi sembra preziosa la concretezza di questa Parola che ci tiene lontani da ogni illusione – o bugia, come afferma il nostro testo – di percorsi “mistici” per arrivare a questa luce attraverso pretesi metodi di elevazione elitaria. Molto semplicemente, si tratta di vedere se e come dei poveri peccatori, come noi tutti siamo, possono pensare all’ipotesi di questo incontro e di questa comunione cion il Signore.
Come dunque possiamo camminare nella luce, in modo di essere noi stessi in comunione tra noi, e potere essere da Lui purificati da ogni peccato, come dice il ver.7? Perchè è chiaro che “se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi”(ver.8). Dunque, ecco la strada! Per camminare nella luce, “confessiamo i nostri peccati”: strada semplice, austera e vera. Si tratta di un’esperienza incessante, perchè la luce stessa di Dio cresce in noi, e quindi esige che incessantemente riconosciamo e confessiamo il nostro bisogno di essere salvati. Mi sembra cioè che si debba dedurre che propriamente non esiste uno “stato” di purezza e di luce, ma che incessantemente questo ci è dato nel nostro camminare confessando i nostri peccati. Mi sembra di poter dire che addirittura, più si cammina nella luce del Signore, più è forte l’esigenza di confessare i nostri peccati, proprio perchè la grazia divina ci introduce sempre di più in questa luce.
Alla nostra confessione dei peccati il Signore, che è “fedele e giusto”(ver.9), risponde perdonandoci i peccati e purificandoci da ogni iniquità. Ed è confessando i nostri peccati che noi proclamiamo la santità di Dio. Altrimenti, come ascoltiamo dal ver.10, con la nostra pretesa di non avere peccato “facciamo di Lui un bugiardo e la sua Parola non è in noi”. Chiediamo al Signore di poter veramente gioire di questa strada umile e semplice, che apre la via di Dio non a pretese elites spirituali, ma a tutti noi poveri peccatori amati da Dio.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.