6 Tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. 7 Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. 8 Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. 9 Ma, come sta scritto:
Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,
né mai entrarono in cuore di uomo,
Dio le ha preparate per coloro che lo amano.
10 Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio.
1Corinzi 2,6-10

Ci sono pareri diversi sul significato del termine “perfetti” al ver.6. A me sembra si debba intendere come condizione di coloro che hanno ricevuto il dono di Dio. Quindi semplicemente i cristiani, coloro che hanno ricevuto il dono dello Spirito. Non sono dunque “perfetti” secondo la perfezione che si pretende di raggiungere, ma lo sono perché chiamati alla salvezza.
La sapienza che viene loro rivelata non è quindi “di questo mondo”, non è la sapienza che i sapienti del mondo raggiungono con le loro capacità. Né tanto meno quella che raggiungono i “dominatori di questo mondo”. Questi dominatori sono le grandi “potenze” che dominano la storia umana, le “potenze” che ognuno di noi conosce presenti nella sua “carne”, come la competizione, la vittoria, la sete del denaro e del potere, le passioni … . Questi “dominatori” sono anche coloro che detengono i grandi poteri del mondo, e sono quindi i supremi detentori di quelle “potenze”: sono i “signori” del mondo, o per ricchezza o per potere politico e militare, o per potere scientifico e tecnologico … Ci possiamo domandare che cosa significhi l’affermazione che tali dominatori “vengono ridotti al nulla”. O si tratta della sorte comune a tutti della morte. O Paolo si riferisce alla sapienza divina rivelata, manifestata e donata da Gesù che è giudizio e fine delle potenze del mondo.
La sapienza della fede cristiana è “nel mistero”, e cioè non è raggiungibile dalle facoltà umane, anche le più sottili e potenti. Tale sapienza, fino a Gesù, “è rimasta nascosta” nei secoli (ver.7). Il ver.8, preziosissimo illumina in modo straordinario la Pasqua di Gesù. Dice che se i dominatori del mondo avessero conosciuta la sapienza di Dio, “non avrebbero crocifisso il Signore della gloria”. E questo perché proprio la Croce, cioè il sacrificio d’amore di Gesù, è la piena manifestazione di quella divina sapienza. La Croce di Gesù è la sapienza nel mistero e rimasta nascosta nei secoli: la salvezza dell’umanità per il sacrificio d’amore del Figlio di Dio. Quello che le potenze del mondo hanno compiuto uccidendo il Signore, è la loro sconfitta e la loro fine. Sento molto importante ricordare con voi che tale potenza, come questa sconfitta delle potenze mondane, è sempre presente, e accompagna ogni tempo e ogni evento della storia. E’ il giudizio di salvezza per ogni uomo e donna della terra. Tutti coloro che, piccoli, vengono giudicati, esclusi, uccisi dalle giustizie del mondo celebrano in sé il mistero della Pasqua di Gesù. Ormai la Pasqua di Gesù accompagna e illumina tutto quello che accade, dai grandi eventi della storia, ad ogni istante della vita di ogni persona. La Pasqua di Gesù è il supremo criterio di interpretazione di tutto. E’ la via per comprendere sempre e dovunque “che cosa accade”.
Queste sono le “cose che occhio non vide, né orecchio udì … e che Dio ha preparate per coloro che lo amano” (ver.9). “Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito”. Tale è il dono di Dio! In questi giorni vivo il divino splendore di questo dono come se mai l’avessi conosciuto.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
La sapienza di Dio è “in mistero”, un tempo nascosta e stabilita prima dei secoli, poi manifestata attraverso lo Spirito: si tratta, secondo il linguaggio paolino, del “segreto del disegno di salvezza realizzato in Cristo” (TOB). Questo sorprendente “segreto” è rivelato a noi, i “perfetti”: noi, per quel che ci conosciamo, non ci definiremmo così, ma in realtà lo siamo: siamo stati resi perfetti come il Padre, poiché egli ci ha comunicato la sua stessa capacità di amare, di avere compassione e misericordia. “Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì… Dio le ha preparate per coloro che lo amano”: bello sentirsi così, amati e amanti, ed essere messi a parte delle “profondità di Dio”.