(Foto Schicchi da http://www.ilrestodelcarlino.it)

Mi piacerebbe che anche nella mia parrocchia potessimo ospitare persone per il Piano Freddo. Ho provato a parlarne, ma mi hanno risposto che le difficoltà e le complicazioni sono troppe. Per questo, sapendo che da anni voi alla Dozza fate questa ospitalità, se avete aiuti speciali, o … se siete speciali voi!

Questa simpaticissima frase della sua lettera mi convince a scrivere due righe, con la speranza di riuscire a dire quanto bene riceviamo per il poco che facciamo. Intanto, per chiarire subito, io non faccio proprio niente! Fanno tutto, o quasi tutto, sette gruppi di persone che si avvicendano ogni sera. Le posso dire che vivono questa piccola avventura con grande disinvoltura e contentezza. Non temono questo impegno, perché lo aspettano! Sono parrocchiani di età diverse e di ogni situazione di vita. Ospitiamo una decina di persone segnalate dal Comune. C’è fra di loro anche una persona che veglia ogni sera su chi arriva, e congeda ogni mattina chi parte da qui. Questa “partenza” per me è la cosa più delicata, soprattutto quando il congedo riporta le persone al freddo di una giornata troppo lunga nel disagio. Vigliaccamente evito di guardare se qualcuno è rimasto, perché non avrei il coraggio di congedarlo. Gli ospitanti sono piccoli gruppi di amici, famiglie, scouts… Negli anni si è fatto un passo avanti secondo me molto prezioso! Quando le persone arrivano, vengono invitate ad una cenetta da consumare insieme. Con il conforto di un piatto caldo, c’è l’accogliente bellezza dello stare a tavola insieme. È un passaggio importante per conoscersi e fraternizzare. È chiaro che ognuno di loro, come ognuno degli ospitanti convive con la sua vita, i suoi problemi e le sue fatiche. Però mi sembra di vedere che, al di là delle “confidenze” che si possono scambiare e condividere, resta sempre il valore di una reciproca conoscenza. Talvolta questo è diventato principio anche di qualche prospettiva per il futuro: dal permanere e crescere dell’amicizia al di là del periodo dell’ospitalità, a qualche ipotesi di lavoro o addestramento al lavoro, a qualche ipotesi di studio della lingua italiana.
Dunque, una vicenda buona e bella! Chi ci entra, avverte il bene che riceve più che il bene che fa! E questo è proprio un bel premio. Buona Domenica a tutti.

Giovanni di Sammartini Dozza.

Nota: Articolo pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 3 Dicembre 2017 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.