Oggi il Signore pare anche un po’ seccato. Luca ricorda una sua osservazione su recenti fatti di cronaca: il Governatore Pilato ha trasformato in pecore da macello delle persone che andavano al Tempio per offrire in sacrificio qualche pecora; un gruppo di diciotto persone è rimasta sotto il crollo di una vecchia torre a Siloe. Tutti morti. Come i cinque morti di Lima quando nel milleseicento è improvvisamente saltato il vecchio ponte di S.Louis Rej nel romanzo di Wilder. Ricostruendo i fatti, gli americani capirono che per i cinque di Lima era semplicemente la loro ora.

A Gerusalemme il clima è un po’ più sospettoso, e per questo Gesù sbrigativamente dichiara che al Tempio e a Siloe sono morti non certo perchè erano peggio degli altri. Il Dio di Israele che è anche il babbo di Gesù non fa come gli altri dèi che usano la morte per far paura e per punire i cattivi. Tutto al rovescio! Il suo progetto non è accoppare la gente, ma strapparla dalla morte e avviarla per una vita nuova. Da Gesù in poi non si muore più. Non si va più dalla vita alla morte. Si va dalla morte alla vita. Basta andargli dietro.

Convertirsi vuol dire andargli dietro. E tutti possono farlo. A partire dai più mascalzoni, e da quelli che pensano di non poter cambiare quasi niente delle loro cattive abitudini. Ma Lui chiede che ci si converta prima di tutto a Lui. Tanto, si sa che nessuno è del tutto bravo. Paolo di Tarso che se ne intende sostiene che Dio ha messo tutti sotto il peccato per mettere tutti nella sua misericordia. Altro che morire. Anche l’inferno bisogna guardarlo con più saggezza. E allora si capisce che l’inferno è prima di tutto quello dal quale sarebbe importante venir fuori adesso. E questo è il momento giusto.

Gesù non è venuto per condannare la gente, ma per salvarla. Certo che nessuno di noi, da solo, scamperebbe. Perciò Gesù è venuto a proporre una strada nuova, con Lui e dietro a Lui. E questa strada va a finir bene. Non va dunque verso la morte. Questa va verso la vita piena. Verso casa. Verso la casa di nostro Padre. In questo modo si spezza la catena della morte. Oggi Gesù ci racconta che neppure il Padrone di tutto sembrava sperarci, e gli sembrava ormai ora di trasformare il giardino arido e il bosco infruttuoso in legna da ardere.

Ma è arrivato appunto Lui, un figlio di falegname diventato rabbino ma bravo anche in agricoltura, ancora molto giovane, e ha chiesto di poter fare un ultimo tentativo per salvare la baracca. Abbiamo ottimi motivi per pensare che ce la farà. Intanto continuiamo a camminare con Lui verso Gerusalemme. Buona Domenica. d.Giovanni.