Quando i nostri “venticinque lettori” di manzoniana memoria leggeranno queste righe, anche noi saremo arrivati a Bologna. Domani inizia il viaggio di ritorno dall’Africa, dopo una “settimana corta” piena di luce, di bellezza, di bontà e di gioia. Mi piacerebbe essere capace di raccontarvi tante cose! Ma una soprattutto, come ho potuto osservare in qualche “passaggio” del nostro Vescovo Matteo. Matteo è un esperto di Africa e anche di Tanzania. Qui però era per lui la prima volta. Dal suo primo incontro con la gente ho colto la profondità del suo sguardo. Uno sguardo d’amore. Uno sguardo dello sposo alla sposa. E subito sono stato trascinato indietro, quando il giorno del suo ingresso a Bologna gli è stata aperta la Porta Santa della nostra Cattedrale, e secondo quello che lui stesso aveva chiesto, ha visto per primo un gruppo di poveri. Tra loro c’era anche il mio fratellino malato. Adesso, nella nostra missione africana egli è venuto a raccogliere, e a farsi accogliere, da questa terra che da molti anni è affidata alla nostra chiesa bolognese. Le condizioni dell’una e dell’altra terra sembrano molto distanti tra loro, ma il segreto intimo della Sposa è proprio la sua povertà: il suo bisogno di essere cercata, trovata, raccolta, perdonata, nutrita. E dunque ha bisogno di essere amata. Per questo, il nostro Vescovo in questi giorni ha incessantemente abbracciato la gente predicando l’amore. L’umanità, così com’è, povera com’è, in Europa come in Africa, ha sete d’amore. Ma anche Dio ha sete di lei. E’ quello che S.Agostino commenta della richiesta di Gesù alla donna samaritana: “Dammi da bere”. Agostino commenta: “In realtà Egli ha sete di lei!”. Ho visto Matteo assetato di questa povera gente. E l’ho visto ancora una volta così capace di esprimere l’Amore di Dio non solo con le sue parole, ma anche con il suo sguardo, il suo sorriso, il suo abbraccio affettuoso ai più piccoli e ai più feriti. Adesso ritorna a Bologna. La preghiera che si vuol fare per lui è che il Signore gli conceda di stabilire un ponte tra la povertà di Mapanda e quella di Bologna. Da questo trarremo tutti dei grandi benefici. Grazie al Signore e buona Domenica a tutti.

Giovanni della Dozza.

Nota: Articolo pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 22 Gennaio 2017 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.