Caro Giovanni, non cercare di indovinare chi sono … ma forse l’hai già indovinato. Ho cercato di seguire i tuoi consigli, ma le cose sono rimaste sempre allo stesso punto. Ti chiedo solo di pubblicare questo biglietto sul Carlino di domenica prossima come mia “protesta” contro la mia stessa vita. Abbiamo camminato insieme per molti anni, molti anni fa. Tu sei diventato prete nel nord e io nella mia cara e selvaggia Sicilia. A te le cose sono andate bene, e a me no. Ho fatto molti errori, e sempre me li hanno fatti pagare. Tu sei un prete riuscito e io sono un prete fallito. Adesso cedo, e vecchio come te, mi ritiro nel mio fallimento. Una cosa la voglio dire: dappertutto, sempre, sono stato molto solo. In un grande senso di abbandono. Anche il mio popolo che ho amato, quando ho sbagliato mi ha lasciato solo. Ti prego di trascrivere queste poche e povere righe, nella speranza che altri miei fratelli non siano lasciati soli, come è stato per me.

Con molta fatica, te lo confesso, trascrivo alcune tue righe. Lo faccio per testimoniare che ti ho sempre ritenuto un vero cristiano e un prete molto buono e molto appassionato per la sua missione. Ma le trascrivo anche per unirmi alla tua “protesta”. Io anche in questo sono stato molto fortunato e la gente che è stata negli anni la mia gente mi ha sempre accolto, perdonato e amato. Però sono vicino a confratelli che patiscono la tua stessa solitudine angosciosa. Penso che non sarà possibile pensare il nostro ministero come lo è da secoli! Vedo che anche nella mia Chiesa ci sono pensieri e propositi importanti per strappare  i preti dalla loro dolorosa solitudine. In tale solitudine alcuni vivono ancora bene il loro ministero. Altri fanno la tua stessa fatica. Alcuni non resistono. Certamente dobbiamo chiedere al Signore che suggerisca al cuore della Chiesa dei cambiamenti importanti. Tu in ogni modo resti un cristiano esemplare. E un prete deve essere prima di tutto un buon cristiano! Sono certo che la tua gente che forse ti ha tenuto un po’ lontano, se attuerai il tuo proposito ti verrà a cercare. Alla nostra età siamo dei nonni più che dei padri. Anch’io verrò a trovarti. Però per questo devi mandarmi il  tuo nuovo indirizzo, almeno in cambio del mio messaggino domenicale che ho cercato sempre di farti avere, come tu mi chiedevi. Un grande abbraccio. Giovanni. E un caro saluto ai lettori del Carlino.

Giovanni della Dozza.

Nota: Articolo pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 5 Novembre 2017 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.