Cose di questo mondo – Resto del Carlino 28 aprile 2007

Sono in partenza per l’Africa. Accompagno il nostro Arcivescovo pur non ricoprendo pi l’incarico di Vicario che l’anno scorso giustificava e forse esigeva la mia partecipazione alla prima visita pastorale del card. Caffarra nella nostra Missione in Tanzania. Lui ha voluto chiamarmi con S – non ne ho ben compreso il motivo, ma gliene sono grato – e spero di potervi mandare una cronaca da l per la prossima domenica. In questi mesi sono entrato sempre pi nel dramma di cui si occupano nella missione, insieme ai preti e alle suore bolognesi, le mie sorelle Elisabetta, Angela e Stefania: l’AIDS, che ha invaso il continente africano. Se ne parla poco, ma sar per l’Africa una tragedia epocale. Penso sia bene che cominciamo a rendercene conto, anche perch le catastrofi collettive esigono sempre un ripensamento profondo non solo da chi ne viene travolto, ma anche da chi, come noi, ne siamo spettatori forse un po’ distratti e superficiali. E’ molto difficile e delicato dare delle cifre della tragedia, anche perch una comprensibile – ma pericolosa – ritrosa ostacola che gli africani stessi “accettino” la realt, e si muovano in direzione di una via di liberazione. Basti dire che in quella terra la popolazione di et compresa tra i venti e i quarant’anni tende ad estinguersi per la ferocia del male. E quindi in pericolo di scomparsa la fascia produttiva della popolazione. Un popolo di bambini, e di nonni sopravissuti. Da alcuni anni con molto coraggio un movimento ecclesiale italiano si impegnato nella lotta contro il flagello. Finora le grandi multinazionali farmaceutiche sono rimaste chiuse di fronte alla terribile emergenza, e solo un medicinale, “rubato” loro da una industria indiana, ha consentito di intervenire in prima emergenza. Bisogna infatti tener conto che solo l’incrocio di pi farmaci efficace. Ora cominciano ad arrivare farmaci donati dal mondo sviluppato: ben vengano, anche se il “ragionamento” che ha spinto verso questa decisione la paura che, morendo un intero continente…venga a mancare un possibile mercato! Su questa povert, e su molte altre, la comunit ecclesiale di Bologna ha rivolto il suo sguardo di fratellanza e di partecipazione. I lettori della nostra Rubrica ricorderanno che gi in passato abbiamo lanciato l’iniziativa del soccorso a mamme sieropositive in attesa di un bambino, e come con quattrocento euro si possa far nascere un bambino sano, avviando anche la sua mamma verso un recupero. La determinazione quasi caparbia dell’Arcivescovo che dopo pochi mesi vuole ritornare a visitare la Missione esprime in modo forte la commosa solidariet di Bologna per questa terra martoriata, e celebra in maniera concreta la fecondit del Vangelo di Ges che si fa carne nella carne ferita di quelle popolazioni. d.Giovanni