Scuola rurale 2014Club Dossetti – Parrocchia di Sammartini.
Al termine della nostra Scuola Rurale, diamo un sintetico resoconto e la registrazione audio dell’incontro conclusivo della sessione crevalcorese che si è tenuto domenica 23 febbraio 2014 c/o la sala Ilaria Alpi – Via Persicetana, 226 – Crevalcore.
(V. anche il volantino (file PDF) con il programma 2014 completo ed i link agli articoli con le registrazioni del primo incontro di domenica 12 gennaio, del secondo incontro di domenica 26 gennaio e del terzo incontro di domenica 23 febbraio).

massimo toschi

Don Giovanni, don Francesco ed il relatore Massimo Toschi

Tema generale della sessione di Crevalcore di quest’anno: “Il nuovo Papa e il mondo d’oggi”

Tema dell’incontro di domenica 23 febbraio: “Il papa e la pace”, relatore: Massimo Toschi.

Registrazioni audio:
-Relazione di Massimo Toschi  (file mp3, 48 MB).
-Domande e conclusioni  (file mp3, 39 MB).

Resoconto sintetico:

Massimo Toschi

Viviamo oggi una ricchezza di parole a noi sconosciuta su tanti argomenti da parte del Papa. Il card. Lercaro auspicava che il tema dei poveri fosse al centro del Concilio. Oggi lo è al centro del pontificato. Il tema dei poveri è legato a quello della pace.
Per questo Papa non sono importanti solo le parole, ma anche i gesti: la visita a Lampedusa, la giornata di preghiera e digiuno per la pace in Siria. Un altro aspetto: lui non parla mai dei poveri in senso generico, ma degli immigrati, dei bambini vittime della guerra, degli anziani abbandonati. In questo assomiglia a Gesù, che nel vangelo non parla in modo ideologico dei poveri, ma è sempre vicino alle persone concrete. Il Papa dice che l’elemosina bisogna farla guardando negli occhi il povero, prendendolo per mano. Alla Messa di inizio del suo pontificato scorge tra la tantissima gente un malato di SLA, fa fermare l’auto e lo abbraccia. A Lampedusa è andato per un incontro personale con gli immigrati e a Messa ha ricordato l’episodio di Caino e Abele, il “Sono io il custode di mio fratello? ” e ha chiesto più volte perdono. La vicenda Siriana: c’è un crescendo di attenzione da parte del Papa per il tema della pace. Si sente fortemente interpellato non solo dalle vittime, i centomila morti, i milioni di profughi, ma dalla politica, che pensa di risolvere il problema con la guerra. Per questo l’iniziativa di preghiera per la pace. “Ascoltare il grido delle vittime”, come fece Papa Giovanni per la crisi di Cuba. Nel suo Messaggio per la pace pone la fraternità come fondamento della pace.
Le vittime, i poveri sono per lui la carne di Cristo e le piaghe di Cristo, sono sacramento di Cristo (per questo bisogna toccarli). E i poveri sono per lui i maestri della fede, che ci evangelizzano. Questo non ce l’aveva detto nessuno. Siamo evangelizzati sulla pace dalle vittime.
Temo il “bergoglismo”, la retorica e l’ideologia, che tradirebbero il Papa, che fa invece gesti concreti.
Non basta dire no alla guerra, bisogna toccare e vivere le situazioni. Questa è la sfida del prossimo viaggio del Papa in Terra Santa, 50 anni dopo l’incontro di Paolo VI e Atenagora: non solo l’unità delle Chiese, ma una storia di dodici guerre in questa terra.

Risposta a varie domande.

Si è inaugurato un tempo nuovo, che non sarà breve, in cui la nostra vita è attraversata da questo passaggio ed è interpellata e invitata alla conversione. Pensiamo agli ultimi 30 della Chiesa italiana. Quelle che proprio oggi, parlando ai cardinali, Papa Francesco ha chiamato “cordate” di potere nella Chiesa.

Amministrazione della cosa pubblica e pace: ognuno deve fare la sua parte; in ogni caso noi non possiamo tacere il Vangelo. Nel nostro Paese i cattolici hanno avuto il potere per molti anni: una grave responsabilità.

Le nostre povertà personali: ci sono, ma ricordiamo che l’unica volta che nel Nuovo Testamento compare la parola povertà è riferita alla povertà di Gesù. E’ lui il vero povero.

Giovanni Nicolini

Pace e poveri: ai poveri è affidata dalla storia la missione della pace. Ma i poveri hanno i mezzi culturali e politici di fare la pace? A chi affidiamo la pace?

Massimo Toschi

Dentro i conflitti non abbiamo possibilità dire niente di meno che il Vangelo. E’ la grande responsabilità dei cristiani. Il 7 settembre Papa Francesco ha detto con forza il Vangelo e il mondo ha ascoltato il suo appello alla pace.

Conclusione.

Il vangelo è stato il primo e più bello dei doni della nostra vita: è tempo di fare un atto di fede in esso, di dirlo con coraggio.