Pellegrinaggio a piedi 2016_3

(Foto Manuela Vanin)

Lunedì il Passo del Muraglione ci ha introdotti nell’Italia Centrale. Un sentiero stupendo, dal Passo ti porta all’Eremo di Camaldoli. Si passa per il Castagno d’Andrea, paese nativo di Andrea del Castagno, dove dormiamo. Il giorno dopo bisogna separare i pellegrini dai mezzi di locomozione e di soccorso, e facciamo l’ultimo grande tuffo nella meraviglia delle foreste casentinesi. Ospitalità affettuosa da parte dei Monaci Eremiti con i quali camminiamo da molti anni in affettuosa amicizia. Mercoledì ecco la grande traversata fino alla Verna: da S. Benedetto a S. Francesco, e la diversità dei doni di cui vivono, anche se forse il tempo ha attenuato le differenze. Ma Francesco di Sammartini, esperto profondo e appassionato del Santo di Assisi, ci mostra come il “verbo” di Benedetto sia l’ “ascoltare”, e quello di Francesco il “vedere”, e per questo ci invita al Cantico delle Creature che, ciascuna e tutte insieme, cantano la divina bellezza del creato. Dalla Verna ad Anghiari i chilometri non sono pochi, e l’incessante “sali-scendi” piuttosto impegnativo. L’esperienza più profonda di questi giorni è il rapporto tra il cammino del pellegrino e la divina bellezza della Parola evangelica. Il cammino si svolge su percorsi che noi vecchi abbiamo visto più volte. E di fatto ci sono conosciuti e riconosciuti. Eppure, sempre nuovi, dove anzi la conoscenza di incontri passati si apre incessantemente alla sorpresa del nuovo. Proprio come il Vangelo secondo Giovanni che passo per passo e versetto per versetto percorriamo riascoltando più volte ogni giorno la Parola ascoltata a Messa, alle sei del mattino, per cogliere di più la meraviglia dell’orizzonte evangelico e le sempre nuove meraviglie che fioriscono in una crescita senza fine. Oggi una breve sosta a Monterchi ci ha portato all’immagine casta e profonda della Madonna del Parto, e ora stiamo in campeggio al Monte di S. Maria Tiberina, un meraviglioso villaggio antico, alto sulla grande Valle del Tevere. E lungo il Tevere cammineremo alcuni giorni, ormai in attesa della bellezza di Assisi. Abbiamo davanti a noi il Vangelo della Liturgia domenicale, e l’informazione meravigliosa che, anche se non abbiamo un pane da offrire all’amico che arriva di notte e all’improvviso a casa nostra, abbiamo per fortuna l’amicizia di Dio, che, pur di poter continuare a riposare con i suoi bambini, per liberarsi di noi, un buon pane ce lo darà. Buona Domenica a tutti.

Giovanni della Dozza.

Nota: Pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 24 Luglio 2016 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.

Qualche foto della 2^ settimana di pellegrinaggio, da Camaldoli all’Abbazia di Montecorona, dal profilo Facebook di Manuela Vanin.