mondo_solidaleHo aspettato fino a tardi il messaggio che un amico l’altro ieri mi aveva annunciato per commentare l’incontro che ha raccolto molta gente venerdì sera alla parrocchia della Dozza: tutte le età, tutte le provenienze e competenze, tutte le fedi e non fedi. Per un sogno comune che abbiamo chiamato “volontariato solidale” . Partito da un incontro con alcuni ragazzi matricole all’Università che nei mesi passati mi avevano fatto visita per essere aiutati a “fare politica”, in poco tempo il progetto si è diffuso. Avevo risposto ai ragazzi che mi stupiva che venissero a chiedere di fare politica a un vecchio prete di periferia, ma poi il loro invito mi ha indotto a riflettere e a pensare che avevano ragione a cercare la politica: tra di loro qualcuno è credente e qualcuno no: per un cristiano la politica è un dovere di carità e, direbbe il Papa, di misericordia. Per tutti è uno spazio essenziale di comunicazione, di comunione e di responsabilità. Lorenzo Milani e Giuseppe Dossetti di questo sono stati per me grandi maestri. E allora, ecco la proposta di un “volontariato solidale”: a partire dal tema-problema spesso drammatico dell’immigrazione per arrivare sino alle nostre povertà nei bimbi come negli anziani, tra mancanza di lavoro a solitudine e paura, abbiamo pensato che entrare in questi spazi difficili della nostra umanità fosse già entrare nel tema della politica. Forse anche in questo ci ha aiutato Papa Francesco con la sua forte proposta della centralità della misericordia! La politica è, nella sua dimensione nobile, pensiero e progetto di liberazione e di promozione di volti nuovi della vita personale e comune. Il grande male di oggi, che chiameremo “il cancro dell’indifferenza”, chiude i poveri nel loro dramma, e rischia di chiudere tutti noi nella chiusura di una vita che si coltiva nell’indifferenza se non addirittura nell’ostilità verso chi aspetta di essere preso per mano. Il gioco che abbiamo proposto prevede di scrivere da una parte del foglio le necessità, i problemi, le emergenze palesi o nascoste. Dall’altra parte del foglio scriviamo le nostre diponibilità: tempo, esperienza , cultura, preghiera, e ogni tipo di disponibilità. Le due parti del foglio possono diventare incontro e progetto. In un tempo come il nostro dove non c’è la politica, perché tutto è dominato dal patronato potente e anonimo della finanza, e perché senza pensiero e senza progetto no non si dà politica, proviamo a metterci insieme per offrire a ciascuno e a tutti una porta d’ingresso verso un mondo che è di ciascuno e di tutti. Buona Domenica.

Giovanni della Dozza.

Domenica 4 ottobre 2015.