obama-giuramento_392x0  Mi è molto piaciuto il discorso del giuramento del presidente Obama. Mi chiedo se anche noi cristiani cattolici non dovremmo chiederci qualcosa circa le nostre idee e i nostri comportamenti verso persone “diverse” che sono cittadini come noi e figli di Dio come noi.

Anche a me il discorso di Obama è piaciuto molto. Quando in casa qualcuno mi fa osservare che nel quadriennio precedente della sua presidenza alle parole non sempre sono seguiti i fatti, mi sembra di dover rispondere non solo che per esempio si è realizzato negli Stati Uniti l’inizio di un sistema sanitario almeno più umano rispetto alla loro situazione precedente, ma che in ogni modo anche le parole sono di grande valore e importanza anche se non sempre possono trovare possibilità di realizzazione. E’ vero che non si possono dimenticare le enormi sofferenze di interi popoli, situazioni che certo sono molto connesse con il potere politico dei “grandi” della terra: basta pensare, tra i casi innumerevoli, alla vicenda di Gaza e più globalmente della Palestina, per verificare le enormi responsabilità di chi , potentissimo, dice e non fa. Tuttavia non c’è dubbio che una “parola buona”, anche se non sempre seguita da efficaci provvedimenti e da reali avvenimenti, semina tuttavia pensieri nel cuore e nella mente di molti che dispongono a ravvedimenti e a progetti diversi. Anche l’osservazione di chi mi ha scritto esprime questa situazione. Può sembrare un discorso piuttosto scontato l’affermare che tutti, persino al di là della legalità o della precarietà della cittadinanza, siamo persone che devono poter trovare accoglienza e riconoscimento. Resta in ogni modo vero che molte volte si rischia, per affermare la verità e la giustizia di principi morali, di discriminare situazioni e persone che vengono colpite e si sentono ridotte alla condizione di cittadini “minori”. Il grande problema anche di noi cristiani è quello di trovare atteggiamenti e linguaggi che ci consentano di custodire e di proporre le “perle” della nostra fede con parole e proposte che anche chi non si ritiene credente possa intendere, riflettere e scegliere o respingere. Siamo in una società fatta di più culture e di più riferimenti ideali e ideologici. Cerchiamo tutti insieme quello che è meglio senza pretendere di farlo valere per motivi che altri non possano intendere e condividere. E questo è importante non solo per le scelte più immediate, ma anche per proporre in modo fraterno le meraviglie che il Signore Gesù ha regalato a tutta l’umanità.
Buona Domenica.

Don Giovanni.

Domenica 27 Gennaio 2013.