LaPira-Moro-Dossetti

La Pira, Moro, Dossetti (Publifoto)

Perché secondo lei, la gente non ha più voglia di votare?

Nella sua lettera mi pare sia questa la domanda che aspetta un tentativo di risposta da parte mia. L’ipotesi che lei mi fa sul non esserci oggi un partito politico che sia fedele alla tradizione antica di forze veramente contrapposte tra loro mi pare abbia un suo fondo di verità. Ma temo che il problema sia più grave! Mi pare di dover dire che la gente non ha più il desiderio e il gusto di esprimersi con il voto politico, perché… non c’è più la politica! E la politica scompare quando viene meno il pensiero che la promuove e la esige! E non essendoci un pensiero viene a mancare anche un progetto per il quale impegnarsi. Se nel passato le ideologie erano forse eccessivamente invasive e invadenti, oggi manca ogni base e ogni fonte di pensiero politico. Forse ha maggiore spazio un tentativo politico “di destra”, perché la destra interpreta elementi fortemente presenti nella natura umana, come il possesso, la conquista, la lotta per il potere, il primato dell’individuo, la cosiddetta “libera iniziativa” che è molto spesso accettazione e rassegnazione davanti alle grandi diversità culturali, sociali ed economiche delle persone… Ma altri pensieri sono in grande difficoltà. La sinistra, per esempio, che nel pezzo di mondo in cui viviamo è stata generata e mossa in gran parte da quella grande eresia ebraico-cristiana che è il marxismo. Oggi non è possibile riconoscere una “sinistra” che possa affermare con vera forza di essere la difesa e la rivendicazione dei diritti dei poveri. E la difficoltà arriva anche a quella parte della società che nel nostro mondo si richiama ad un’ispirazione cristiana dell’azione politica. In superamento e contrapposizione nei confronti di una concezione “sacrale” della politica, concezione antica come il sacro romano impero, si è manifestato nel passato un pensiero impegnato a tradurre, a proporre e a trasformare in azione politica le speranze irrinunciabili della fede cristiana esposte in termini di assoluta laicità, e come tali proponibili a donne e uomini di ogni tradizione culturale, religiosa o irreligiosa, che potessero cogliere in quella proposta politica i dati profondi della migliore tradizione del nostro popolo. In tal senso e con questa genialità culturale, alla fine della guerra e alla caduta del regime fascista, nel nascere della repubblica, si riunì intorno a Giuseppe Dossetti un gruppo di cristiani che sono stati i protagonisti dei Principi fondamentali della Costituzione Italiana. Ma da molto tempo questo è completamente tramontato anche per responsabilità pesanti di chi aveva compiti di guida non solo nel laicato cristiano. Io penso che un vero e profondo laicato cristiano oggi sarebbe molto prezioso anche per tutta la nostra società, ma non mi sembra di vederne il desiderio né la volontà. Intanto, buona Domenica a tutti voi carissimi lettori.

Giovanni della Dozza.

Domenica 28 dicembre 2014.

P.S.
Sull’argomento “politica” v. anche l’interessante intervista a don Giovanni Nicolini apparsa su “Repubblica Bologna” del 31 dicembre 2014 a questo link.