Signor Giovanni, io Fini Pietro ho letto il suo articolo sul Resto del Carlino e subito mi sono posto delle domande: perchè è necessario provare delle cose così forti per immedesimarsi nelle persone da lei visitate all’ospedale? Non bastava stare vicino agli ammalati? Mi ha sempre detto che la vita è il bene più importante e lei ha rischiato di morire e poi lei scrive "grazie a Dio mi sono ammalato": noi tutti ci siamo molto preoccupati e mi sembra ingiusto ciò che dice, perchè fin che gli altri sono stanchi della vita lei dice che la vita è il bene più prezioso che esista,ma a quanto pare vale solo per gli altri, anche lei dovrebbe rispettare quello che dice! Secondo me lei dovrebbe scrivere solo "grazie a Dio mi sto rimettendo in sesto!" sig. Pietro

Caro Pietro, permettimi di dire una parola che faccia capire ai nostri amati lettori chi sei tu e chi sono io per te. Pietro è uno straordinario scolaro della Scuola Media Paterna che ha sede nella parrocchia della Dozza. E’ uno scolaro speciale per doti e per note forti della sua personalità. Abbiamo talvolta qualche discussione tra noi, che non scalfiscono la nostra amicizia e la nostra reciproca stima. Pietro è stato promosso dalla prima alla seconda media.

Senza l’imprevisto che mi è capitato saremmo stati insieme nel meraviglioso mare della Puglia, insieme a decine di mamme, bambini, famiglie…tutti amici di parrocchia. Dunque ti obbedisco, caro Pietro e dico che "grazie a Dio mi sto rimettendo in sesto". Mi resta da portare a termine – e non so quanto tempo ci vorrà – l’uscita da un lungo corridoio vissuto in un mondo tutto mio, con pochi riferimenti alla realtà, ma pieno di volti, di parole, di sentimenti, di sofferenze e di speranze. Per questo mi sto arrampicando con un po’ di fatica nel distinguere tra una realtà dalla quale ero lontano e un irreale che mi ha molto occupato.

Ti confermo che la vita è il bene più importante, ma Gesù di Nazaret che tu conosci bene è venuto a farla così nuova e così bella che persino la morte non è più il contrario della vita, ma è la sua pienezza. Infatti ormai non si muore più, ma, con questo nostro Gesù, si dà la vita. Anche a te qualche volta cerco di spiegare che la scuola è molto importante perchè è anche quello un modo di dare la vita. Di offrire il tempo, l’intelligenza, la volontà, l’amicizia con i compagni, l’obbedienza a chi ci insegna tante cose belle…in maniera che la vita sia spesa bene.

Con un viaggio vertiginoso e un po’ rischioso il Signore mi ha portato vicino all’ultima porta, e poi altrettanto velocemente mi ha riportato vicino a tutti voi. Che cosa ho trovato? Innanzi tutto centinaia di messaggi per dirmi che in tanti mi vogliono bene. A questo magari non si pensa, e invece è una grande responsabilità, che pone una domanda: e io, quanto bene voglio a tutti questi miei fratelli e sorelle, Pietro compreso? E un’altra domanda che viene dallo stesso Gesù: e tu, Giovanni, stai veramente spendendo fino in fondo la vita per Me e per loro, compreso Pietro?

Il tempo è diventato più prezioso, e tutto si offre come occasione per lasciarsi voler bene e per voler bene fino in fondo. Ciao, Pietro. Per fortuna stai tornando dalla Puglia e potremo vederci. Buona Domenica. Giovanni, il preside.