Caro don Giovanni, desidero rendere pubblica sulla sua rubrica che mi piace tanto e che non perdo ogni domenica una avventura delicata e bella nella quale sono entrata, e che mai avrei immaginato pssibile. Un anno fa è morto mio marito, una persona buona con la quale ho condiviso la vita per più di quarant’anni, nella serenità pur nel dispiacere che non venissero figli. Ma visto che non venivano naturalmente abbiamo pensato di accettare la volontà di Dio e siamo stati bene. Però dopo pochi giorni dalla scomparsa del marito, si è presentato alla porta un giovane uomo che mi ha detto di dover parlare e chi mi ha detto di essere figlio di mio marito e di una donna morta da qualche anno. Sono rimasta sbalordita e sono stata molto male. Mi sono sentita tradita e la mia vita tutta fallita. Però quel giovane mi è stato subito simpatico e ho visto che anche lui mi voleva bene. Poi nelle carte di mio marito ho trovato cose che confermano. Il ragazzo non ha bisogno di me. Ha un buon lavoro, è fidanzato e vicino a sposarsi. Ho conosciuto anche la ragazza. Le devo dire che in questi mesi lui è diventato come un mio figlio. Mi è diminuito il dispiacere per il torto subito da mio marito, e sono stata sempre più contenta. Pensi che adesso è come se mio marito mi avesse fatto un regalo. Quando lo dico al ragazzo lui mi dice di non pensarci. Ma io ci penso. E penso che forse sono un po’ pazza. Però una anziana pazza contenta. Scusi la lunghezza che so che non c’è posto. Lettera firmata

Carissima signora, ho voluto pubblicare tutto il suo scritto che mi ha affascinato e appassionato. Se il timbro sulla busta della lettera è quello della città dove abita, le confesso che mi piacerebbe conoscerla direttamente. Che dire? In tutta questa vicenda io avverto la mano di Dio. E mi convinco ancor più che il mistero ndella vita è grande, tanto grande da non potersi mantenere solo nei binari di comportamenti corretti e secondo la norma. Nella Bibbia ancor prima che nella vita ho trovato il Signore immerso in vicende strane o addirittura sbagliate, tutto occupato a scrivere storie di luce nelle nostre vallate strane e strampalate. Tante cose non le sappiamo. Quale profondità di incontro ha avuto la vicenda di suo marito con la donna che ha generato quello che adesso lei considera suo figlio? Perchè suo marito ha preferito tacere su questa vicenda? Che parte ha avuto suo marito nella decisione del giovane di venire a farsi conoscere, e addirittura a farsi voler bene da lei? E molte altre domande alle quali mai si potrà rispondere su questa terra. Quanti guai hanno combinato i padri ebrei prima di arrivare alla Terra Promessa! Quante debolezze i discepoli di Gesù hanno rivelato nelle loro persone mentre lo seguivano verso la sua Pasqua! E in fondo anch’io che le scrivo, vecchio prete matto, per quanti peccati devo piangere al tramonto di una vita piena dei doni di Dio, vita della quale sono commososo e grato! Eppure, ogni giorno, la Messa ha per me il senso e il contenuto di un ringraziamento molto personale e concreto per il "ben di Dio" che ho ricevuto dalla Sua misericordiosa pazienza. A me piace pensare che, direttamente o con un messaggio dal cielo, suo marito abbia preferito fosse il ragazzo a farsi angelo di un annuncio che alla fine mostra tutto il suo splendore. Mi sembra che il Signore abbia fatto per lei grandi cose. Un caro abbraccio. d.Giovanni.