1 In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. 2 Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!». 3 Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. 4 Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». 5 Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta. 6 Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode 7 che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. 8 Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». 9 Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data 10 e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. 11 La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre. 12 I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.
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Entriamo oggi nel nuovo cammino del Vangelo secondo Matteo.
La memoria della morte del Battista, con l’errata interpretazione di Erode, dice che la grande profezia di Israele si è compiuta nella testimonianza suprema dell’ultimo profeta, e ora entriamo nella memoria del nuovo Israele che Gesù, il Figlio di Dio è venuto ad annunciare e a donare a Israele e a tutte le genti!
E’ di grande fascino questa “memoria ritardata” del martirio di Giovanni, che esplicitamente promuove la nuova storia edificata dall’annuncio di Gesù!
La “fama di Gesù” viene da Erode scambiata con la “risurrezione” di Giovanni: conferma straordinaria della potenza profetica del Battista, e solenne inizio dell’opera del Signore!
E’ molto interessante oggi l’intreccio tra questo grande evento della storia della salvezza e il suo compiersi nella violenta banalità e nella logica crudele della potenza mondana! L’incontro a distanza ravvicinata tra la danza della ragazza e il sacrificio del profeta conferma questo piegarsi di Dio e del suo amore salvifico in Gesù!
Merita grande attenzione anche il rapporto singolare e provocante tra il re e il profeta!
Incrocio assurdo e ricco di mistero tra la violenta banalità mondana e il compiersi del mistero di Dio!
Consideriamo al ver.5, da una parte l’intenzione da parte del re di far morire Giovanni, e d’altra parte la paura di Erode, in quanto la folla considera “profeta” il Battista!
Al ver.9 si dice addirittura del rattristarsi del re che ora deve far uccidere Giovanni in quanto si è impegnato personalmente nella volgare banalità di una danza da premiare in ogni modo!
La violenza volgare dei fatti, ancor più evidenzia la divina importanza dell’evento! Ora la profezia diventa realtà della nuova storia della salvezza universale!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Anche nella ingiusta e assurda vicenda del suo arresto e della sua fine il Battista è profeta. Egli prefigura la persecuzione e la condanna a morte di Gesù, voluta e perseguita tenacemente dai detentori del potere. E il pensiero va anche a tutti coloro che sono stati privati della vita con violenza e incomprensibile crudeltà, come G. Regeni e tanti altri nostri fratelli. Li vediamo ripetere in qualche modo il destino del Signore Gesù.
È irritante, scandalosa la violenza e l’arroganza con cui Erode e i suoi trattano Giovanni battista. Mi colpisce l’impotenza totale di Giovanni Battista che viene arrestato, incarcerato, imprigionato, decapitato e poi anche preso, portato e seppellito.
È bellissima però la sua potenza: da vivo faceva paura, da morto viene temuto e ricordato, Erode pensa che sia risorto dai morti. È un bellissimo segno, consolante, della potenza di Gesù e del Vangelo, sui potenti e soprattutto sulla morte.