Nell’Omelia del Giovedì Santo hai detto che il Signore ci ha convocati per confermarci e comunicarci il suo amore per ciascuno e per tutti. Ma vedo tanta desolazione intorno… E anche in me che ho perso tutte le occasioni nelle quali il Signore si è fatto presente, e io non l’ho voluto riconoscere.

Carissima, ricevo volentieri il tuo sottile “rimprovero”. È vero, come posso pensare con sicurezza che tutti avvertano questa visita d’amore? Forse sono un po’ sotto l’influenza dell’incontro che ho recentemente avuto con il gruppo dei miei amici atei. Loro hanno sempre la grande capacità di prendermi per mano e di ricordarmi che da quando “il Verbo si è fatto carne” in Gesù di Nazaret, e, come celebriamo in questi giorni, ha dato la vita per noi sulla Croce, Dio si è consegnato alla vicenda umana e si rende presente, e prende per mano, e consola e rallegra attraverso i segni della nostra umanità: il pane spezzato, il calice, ma anche la visita dell’amicizia e l’affetto per i più poveri e i più piccoli, la festa nelle nostre case come la visita a qualcuno in ospedale o nel carcere… e tanto altro, perché la presenza del Signore nella nostra umile vicenda umana è esuberante.
Mi piace quindi vedere come Egli ami rendersi presente anche nelle attenzioni e negli affetti di chi pensa di non avere il dono della fede. E vedo con commossa gratitudine come amici e ospiti legati ad altri riferimenti di fede si rendano delicatamente partecipi ai giorni della nostra festa. Certo, molti non conoscono Gesù. E molti sembrerebbe che l’abbiano dimenticato. Ma è evidente come Lui, Gesù, si renda presente a loro, che gli sono cari, e per i quali Egli dona la sua vita. Parlando la sera del Giovedì Santo, mi sembrava importante ricordare quello che qualcuno potrebbe aver perso di vista e non essere più in grado di riconoscere.
Senza imporre niente a nessuno, desidero vivamente che la Pasqua del Signore possa essere festa di tutti e di ciascuno. Anche del bambino piccolissimo, nato da un giorno, che ieri ho battezzato all’Ospedale. Quello che è certo è che tutti siamo nel cuore affettuoso di Dio.
Quindi, veramente Buona Pasqua a tutti.
Don Giovanni.