Ho ricevuto molti messaggi con molte domande su quello che in modo accorciato si leggeva domenica in risposta a chi mi chiedeva sulla fragilità e sulla fatica dei rapporti sentimentali e dei vincoli nuziali. Rispondevo parlando dell’innamoramento, dicendo che nei giovani di oggi mi sembra poco presente. Già questo ha ovviamente provocato diverse obiezioni. Ma soprattutto mi si chiede ragione del collegamento tra innamoramento e castità di cui dicevo in quell’occasione.

Provo a riprendere qualche considerazione. Scrivevo domenica scorsa che il tema della castità è di grande rilievo nell’orizzonte dell’innamoramento. Rileggo in questi giorni il Mulino del Po di Bacchelli, certamente lontano dall’ispirazione cristiana degli sposi promessi manzoniani, eppure profondo e delicato nel descrivere la vicenda ostacolata del legame sentimentale di due giovani ferraresi dell’800, e la potenza del loro desiderio e la tensione drammatica di un amore cui sembra preclusa la speranza della sua pienezza.

Oggi mi capita spesso di osservare che le coppie di giovani che "stanno insieme" – già la definizione è molto eloquente! – sembrano la modesta riproduzione di una coppia sposata da tempo, dove tutto è già conosciuto e dove una specie di consuetudine sembra mettere alla prova la possibilità stessa di proseguire il cammino insieme. L’innamoramento invece è l’orizzonte di un evento incompiuto e appassionatamente atteso. E’ l’ansia di un desiderio che attende di essere appagato e di una pienezza ancora sconosciuta eppure prepotentemente presente in ogni gesto, in ogni parola e in ogni silenzio.

L’espressione popolaresca "ti voglio un bene da morire" ben nota ad un "nonno" della mia età penso possa oggi far sorridere molti. Ma c’è in essa la capacità espressiva di un amore che ancora non è giunto a tutta la sua pienezza. E nel linguaggio italico è senz’altro anche la memoria di un amore che porta sino al dono totale di sè, come dice la memoria di Colui che per darci la vita ha dato la sua vita. Il giorno del Signore è per noi la memoria di un divino innamoramento, tanto più clamoroso quanto più appare incomprensibile come Dio abbia potuto innamorarsi della nostra povera umanità fino a morire d’amore per lei. Buona Domenica. d.Giovanni.