“Le sarò grato se Lei vorrà far pervenire una fotocopia di questo foglio all’autrice della lettera che non meritava una risposta come quella che ha ricevuto”.

 

Così la conclusione di una lettera che ho ricevuto a commento del mio intervento di domenica scorsa. L’amico che mi scrive mi rimprovera di aver guardato con benevolenza alla decisione della ragazza e del ragazzo che hanno deciso di stabilirsi insieme, per ora senza sposarsi. Forse bisogna considerare che rispondevo alla lettera di una mamma molto addolorata per quello che sua figlia aveva deciso. Mi sembra che non si possa essere severi con chi subisce una prova. Però anche tenendo conto delle osservazioni dell’amico che mi scrive, circa il comportamento di questi giovani, comportamento che egli paragona alla sessualità animale, e dice” bisognosi, più che di incoraggiamenti e benedizioni, di un corso serio di preparazione al matrimonio…”, anche per loro mi sembra più opportuna la scelta evangelica di accostarsi alla loro storia con la stessa affettuosa simpatia con la quale Gesù guarda noi poveri peccatori. E, qualunque sia la condizione in cui ci si trova, Gesù è capace di inaugurare una strada di conversione e di crescita evangelica. La morale evangelica non è brutale alternativa tra il dentro e il fuori, ma è strada di incessante conversione verso la verità tutta intera. A questa verità tutta intera nessuno arriva mai nel breve pellegrinaggio di questa vita. Finchè siamo al mondo dobbiamo incessantemente convertirci. Io per primo. E anche questi ragazzi. E, penso, anche l’amico che mi scrive. Ma ci si converte solo per aver conosciuto il potente e prepotente amore del Signore. Per paura non ci si converte. Per questo il Signore preferisce considerarci malati da curare e peccatori da chiamare.
Buona Domenica a tutti.

Don Giovanni

Domenica 23 Settembre 2012