Mi piace quello che lei scrive, ma mi sento anche “buttata fuori” sia da chi le scrive, sia, di conseguenza, anche dalle belle cose che lei manda in risposta. Io non ho combinato che guai. Mi sono esasperata per un marito frigido che non accoglieva e non approvava la passione amorosa che mi spingeva verso di lui. Gli ho dato un figlio, ma poi me ne sono andata, perchè avevo trovato un compagno ricco di passione. Purtroppo la sua passione non saliva dai sensi al cuore, ma scendeva tra i suoi piedi che diventavano calci sul mio corpo e fughe con altre donne. Anche da lui ho avuto un figlio. Alla fine sono rimasta sola. Questi due figli sono ormai adulti, e mi vogliono bene a distanza forse perchè hanno capito che disastro io sia. Il colmo è che in tutto questo travaglio ho perso la chiesa ma non ho perso la fede. Ma mi chiedo: posso pensare che il Signore abbia un posto nella mia vita? Sia ancora interessato a me? Le scrivo per un’illusione di altruismo, perchè penso che altre donne saranno in condizioni simili alla mia. Chiedo un pensiero anche per loro.

Ricevo il suo messaggio, cara Signora, mentre ci avviciniamo ad una Domenica che il calendario liturgico consegna ad una particolare protezione femminile. Domenica, oggi quando forse leggerà il Carlino, è la grande Festa dell’Assunzione di Maria al Cielo. I nostri fratelli dell’Oriente la chiamano Festa della Dormizione della Madre di Dio. E’ la memoria della morte della Madonna. Due donne, Maria di Nazaret ed Elisabetta si incontrano. Entrambe sono a dire che le vie di Dio non sono sempre quelle fissate dall’ordine della natura. E neppure quelle previste dal costume e dalla tradizione. Ma Dio vuole così perchè attraverso di loro ama rivelare che ogni esistenza è straordinaria. E la si può provare a capire solo partendo da ogni persona e dalla sua storia, per cogliere come il Signore del Vangelo stia in ogni modo seminando la sua bellezza e la sua bontà. Ogni vita è una grande scommessa e una grande provocazione nei confronti di Dio. Ascoltavo questa mattina di una donna straniera che grida a Gesù il suo bisogno a che Egli intervenga e liberi la sua piccola bimba dal Male che le incatena la vita. E Gesù cede alla sua supplica per mostrare che l’orizzonte del suo potere di portare ciascuno e tutti alla speranza e alla pace non ha confini. Ricordo un mio amico pirata. Ne combinava di tutti i colori e poi veniva a confessarsi, ritenendo che quel Sacramento fosse la più bella “invenzione” di Dio. Mi ero chiesto fino a che punto potevo accettare la cosa, ma Dio stesso mi ha fermato ricordandomi con quanta fatica mi confesso io quando avverto la mia vita del tutto infedele. Sopratutto, e questo è il problema che mi accompagna da sempre, quando colgo con evidenza implacabile la mia incapacità di voler bene. Sono vecchio, e non ho mai conosciuto nessuno che abbia chiesto a Dio il perdono e la pace e non sia stato esaudito.Penso che anche per Lei il Signore stia preparando sentieri buoni di consolazione e di pace. Dalle sua parole capisco che in lei c’è già tanto dolore per le ferite della sua storia. Spero che Gesù la porti a piangere con dolcezza tra le braccia di questi figli che, Lei dice, le vogliono bene da lontano, ma che hanno sicuramente grande bisogno di essere abbracciati dalla loro mamma. E di abbracciarla. Con molto affetto. d.Giovanni.