crocifissione_mantegnaAscolto una sua omelia dove lei dice che a ciascuno di noi è affidato, con responsabilità diverse, un compito di perdono. E allora desidero fuggire perché non solo non sono capace di perdonare mia moglie che mi ha abbandonato, ma neanche lo voglio. La sua responsabilità è stata tale che il bambino è stato affidato a me, e lei neppure lo cerca quando avrebbe il diritto di vederlo e stare con lui. Secondo me anche Dio la condanna, e io perché dovrei perdonarla? E poi, lei non me lo chiederà mai, e non ha bisogno del mio perdono. Ho incontrato una persona che potrebbe essere una buona compagna per me e anche una buona mamma per il mio bambino, ma non voglio rischiare di mettermi sulla stessa strada cattiva di mia moglie. Ma quello che volevo dirle è poi questa faccenda del perdono. Perché dimenticavo di dire che, in mezzo a tutto, sono un cristiano. Cattivo cristiano, ma cristiano.

Fratello carissimo, da mesi tengo la sua lettera dentro la Bibbia, senza trovare la forza interiore per tentare di scriverle due parole. Neanche oggi l’ho trovata, ma mi vince il desiderio di darle un segno di vicinanza. Non entro nella sua grande fatica e mi tengo nei limiti della sua domanda circa il perdono. Però, data la vicenda, mi affretto a dirle: stia in pace, anche nel dispiacere che le arreca la sua impossibilità a perdonare. Siamo piccoli e poveri e il Signore lo sa. E poi vedo bene quanto le dispiace, al punto che mi scrive proprio per il problema di questo perdono. Quando il Signore ci dona la forza di perdonare, vuol dire che vuole farci partecipi della sua potenza infinita. Le nostre forze sono limitate, e Lui lo sa bene. Intanto possiamo pensare che Lui, il Signore, la sta cercando, perché quando il pastore si accorge di aver perso una pecora del gregge, si mette a cercarla e la cerca finchè non la trova. Per ora, quindi, noi possiamo essere partecipi, un po’ a distanza, di questa ricerca del Pastore. E possiamo essere certi che Lui non solo la troverà, ma che anche la porterà a casa. Come e quando non sappiamo, ma siamo certi che non smetterà di cercarla. Questi pensieri la prenderanno per mano e piano piano le riempiranno il cuore di una grande luce, fino a prendere piena coscienza che alla fine la persona più povera è proprio lei, quella che il Signore vuole trovare. Siccome nella busta lei ha messo una fotografia del suo bambino, dallo sguardo sereno e dolce di questo piccolo, mi sembra di cogliere con quale sguardo Gesù stia seguendo le vicende della sua mamma. Sono sicuro che gli occhi del suo bambino sono uguali ai suoi. Un caro abbraccio e… a risentirci.
Buona Domenica a tutti.

Don Giovanni.

Domenica 2 febbraio 2014.