Era una convivenza da cinque anni. Da me subita perché sono di fede cristiana e la fragilità della nostra unione mi faceva vivere con ancora più angoscia il nostro grande volerci bene. Abbiamo pensato anche al grande regalo di un figlio. Ma quando tre mesi fa gli ho detto di essere incinta lui si è sentito quasi perduto. Come se questo figlio fosse per lui un impegno troppo grande. Così se ne è andato. So dove si trova, ma non lo cerco. Tra un mese dovrei essere mamma. E lui? E questo piccolo? E io stessa? La mia non è una protesta, ma un lamento. Le scrivo perché so che molti hanno ricevuto aiuto da lei per situazioni simili. Ma scrivo a lei anche nella speranza che i miei genitori mi riconoscano da queste parole e possano superare una fatica che in questi anni ci ha divisi.

Amica e sorella carissima, la ringrazio di cuore per la sua bellissima lettera dalla quale ho estratto le parole che ho riportato. Non è questo il momento delle considerazioni etiche e dei giudizi. Adesso abbiamo davanti a noi, ormai vicino, l’arrivo di questo grande regalo di Dio. Così lei lo definisce: “il regalo più bello che Dio poteva farmi!”. Ammiro il suo coraggio, e, mi permetta di dirlo, la sua grande fede! Lei non lascia un suo indirizzo, ma spero che legga queste righe! Non mi è per niente difficile esserle vicino! È per me un onore. E una grande responsabilità. Ma oggi, sulle modeste poche righe di una rubrica, il desiderio di dirle la mia vicinanza. Non ho parlato di questa vicenda, ma sono sicuro che mi arriveranno molte parole affettuose e importanti, spero anche per lei e per il “nostro” carissimo piccolino! So bene come in queste vicende non sia mai abbastanza la delicatezza e adeguato il rispetto! Mi aiuti lei ad esserle vicino senza provocare disturbo. Domani vado a Messa dai monaci di Monte Sole, e sono certo che anche loro saranno affettuosamente e potentemente partecipi di questa notizia preziosa. E nelle case dei miei fratelli sposi come nei pensieri e nei sentimenti di tutti i miei fratelli e sorelle, questo sarà ricevuto a accolto come un inaspettato stupendo regalo. Dunque, a presto! Mi consenta alla fine di aggiungere anche una piccola intenzione di preghiera per il papà del nostro piccolo! Non so tanto che cosa domandare per lui. Ma lo domando a Uno che ha sempre fatto bene tutte le cose. Confidiamoci e confidiamo in Lui. Un caro abbraccio. Mi benedica insieme ai miei cari lettori della Domenica.

Giovanni di Sammartini e della Dozza.

Nota: Articolo pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 14 Gennaio 2018 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.