Caro don Giovanni, penso che Lei avrà potuto leggere il discorso del Presidente degli Stati Uniti all’Università del Cairo. Mi è sembrato un discorso assai bello anche guardandolo dalla mia modesta fede cristiana. Certo che non è una predica e neanche una lezione di dottrina, ma mi sembra che si veda dentro a lui qualcosa della nostra fede….(messaggio firmato)

Caro amico, concordo con il suo pensiero. Sono rimasto impressionato da quel discorso per la sua profondità e la sua vastità. Sono occasioni nelle quali emerge la preziosa eredità del mondo "occidentale" e la sua grande responsabilità di fronte a tutto il mondo. Mi limito ad accompagnare il suo pensiero con un’osservazione piuttosto evidente. Bisogna dire che con il suo discorso quest’uomo viene a trovarsi e a proclamare una nuova "guerra", molto più impegnativa delle tremende guerre di ogni giorno, ormai del tutto smascherate nella loro illeggittimità rispetto alla nostra tradizione spirituale ebraico-cristiana. Va detto che ormai non è pensabile esista un conflitto che possa essere considerato "guerra giusta" secondo i criteri fissati dalla tradizione morale del cristianesimo. Basti dire che tra quei criteri è assolutamente necessario che siano i belligeranti ad essere esposti al pericolo della morte. Ma dal 6 agosto del ’45, la bomba di Hiroshima sta a ricordare che le guerre sono oggi sterminio della popolazione civile. Ebbene la guerra "buona" e difficile in cui cerca di mettersi il discorso del Cairo, è quella nuova e vera guerra che bisogna combattere a tutti i costi, e che non prevede ci sia altro nemico da battere e da abbattere se non…l’ "Inimicizia". Se quindi una nazione, poniamo l’Iran, poteva essere un nemico molto difficile e pericoloso da affrontare, adesso il Nemico vero da abbattere diventa l’inimicizia dell’Iran e l’inimicizia con l’Iran. E allora la guerra è molto più impegnativa. Ma è sicuramente una guerra che non ha come scopo la vittoria, ma la pace. L’abbattimento del muro di separazione e la pace tra gli antichi contendenti. E’ solo uno degli spunti importanti che la lezione del Cairo ci ha regalato per la nostra consolazione. Buona Domenica. d.Giovanni.