1 In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
2 Egli era, in principio, presso Dio:
3 tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
4 In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
5 la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
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Prendiamoci per mano mentre entriamo nel grande cammino del Vangelo secondo Giovanni. Dice il grande Origene che nelle Scritture c’è una perla, e sono i quattro Vangeli. Nei Vangeli c’è una perla, ed è il Vangelo secondo Giovanni. E il Vangelo di Giovanni possono intenderlo quelli che chinano il capo sul petto del Signore e hanno la Madre di Gesù per madre. Faremo questo cammino in profonda comunione di affetto e di preghiera tra noi.
Giovanni 1,1-18 viene chiamato “il Prologo”. Mi sembra si possa dire che vuole essere l’indice arduo e meraviglioso di tutto il testo evangelico. Quello che potremo cogliere di questi diciotto versetti, lo coglieremo quindi nella strada che faremo da oggi fino al 28 settembre, se Dio vorrà. Quindi, il Prologo si può considerare anche come “l’Epilogo” del vangelo secondo Giovanni. Per questo, dobbiamo sapere che, almeno per me, potremo cogliere, oggi e nei prossimi giorni e mesi, solo qualche piccola scintilla della luca divina del testo. Ma non è forse così per tutta la Parola di Dio? Oggi vi chiedo solo di domandare al Signore che io non mi faccia prendere dallo scoraggiamento per la mia impossibilità a comunicarvi qualcosa di sopportabile, oggi e, se Dio vorrà, nei prossimi tempi.
“In principio…”(ver.1) è indicazione preziosa per portarci all’inizio di tutta la Bibbia, a Genesi 1,1 …. Saremo così confermati che non si tratta tanto e solo di un “principio” nel tempo, ma del “principio di tutto”! E “il principio” è una comunione! C’è Dio al principio, ma – dice – “In principio … il Verbo era presso Dio”, dove “presso” dice appunto tensione-relazione-comunione. Dio non è solitudine! Fermiamoci un po’ su questo, perché questo è decisivo! Siamo monoteisti noi cristiani? Certamente sì, ma di un Dio che non è solitudine ma comunione. Dice dunque al ver.1 che “il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio”. Nel suo intimo, Dio è comunione. Vedremo che è comunione d’amore. Vedremo che Dio è Amore.
Questo “Verbo” può essere inteso come Parola, perché in Genesi 1,3 ascoltiamo che “Dio disse . E la luce fu”. Il “Verbo” è quel “disse” di Dio. Ma non è solo il fatto della “dizione”, o l’azione per la quale “disse”. E’ anche Dio stesso! E’ “Dio che disse”. Per questo, il ver.3 precisa che “tutto è stato fatto per mezzo di lui” – cioè per mezzo del Verbo – “e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste”. Tutto quello che esiste è stato creato dalla comunione tra Dio e il suo Verbo.
Ma, ascoltiamo dai vers.4-5, Il Verbo non è solo il principio dell’esistenza di tutto, perché “in lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”. Qui facciamo una piccola precisazione forse non del tutto inutile: diversamente che per l’italiano, quell’ “era” non è per dire di qualcosa che era e che adesso non è più, ma vuol dire anzi un essere prolungato nel tempo, un essere che continua ad essere. A questo punto sarei già stato bocciato da un professore di scuola, ma voi abbiate pazienza. Accogliamo allora due parole di estrema importanza, “vita” e “luce”: “In Lui – cioè nel Verbo – era la vita e la vita era la luce degli uomini”. Non si tratta di pura “esistenza”, ma di un’esistenza che, nella creatura umana, è vita e luce. Noi, infatti, non solo “esistiamo”, ma la nostra esistenza è consapevole, e in questo senso è un’esistenza diversa da quella delle margherite che vedo dalla finestra e dal cagnolino di casa, che pure è simpaticissimo e continua a scappare. Ma qui bisogna subito dire che vita e luce non sono solamente dei dati intellettuali, ma ben di più. Sono il mistero di un’esistenza che nel suo intimo è già “speciale” e “diversa” dall’esistenza di ogni altra meravigliosa creatura, a partire dal sole e dalla luna… Penso alla meraviglia del nostro fratello Massimino , se qualcuno di voi l’ha visto e conosciuto, e a come in lui risplenda il mistero di Dio, la sua sapienza e la sua carità. La creatura umana è diversa da ogni altra creatura: Dio l’ha creata a sua immagine e somiglianza: Genesi 1-2.
Accanto al mistero della luce, il mistero delle tenebre. Il mistero del Male. E qui potremmo andare ad ascoltare Genesi 3. Mistero per tutti, per chi crede e per chi non crede. Perché? Perché Dio l’ha creato? Ed è così potente! E’ inevitabile l’incontro e lo scontro con la luce: “La luce splende nelle tenebre”. La potenza dello splendore della luce si compie, si manifesta nelle tenebre. La luce è non-tenebre? Sono tutti punti di domanda! E infine: “le tenebre non l’hanno vinta”. La precedente edizione della Bibbia in italiano diceva: “le tenebre non l’hanno accolta”. Forse l’attuale versione è preferibile. Vedremo. Scusate.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Sono versetti che sappiamo a memoria, ma commentarli è un’impresa… Questo Logos che è “rivolto verso Dio”(TOB) è tradotto in vari modi, poiché facciamo fatica a coglierne tutta la portata: è il Verbo, la Parola, il progetto, l’idea, “un’idea fissa” nella mente di Dio, dice – scusandosi per l’ardita immagine – padre Maggi. Il quale si chiede quale possa essere questa idea, questo progetto che è in Dio fin dal “principio”. E risponde: è l’uomo che Egli vuole elevare alla condizione divina, alla sua stessa vita; una creatura tanto amata da essere innalzata al suo stesso livello. – “Tutto è stato fatto per mezzo di lui” ed è una meraviglia ai nostri occhi. In un recente documentario sulla natura si concludeva dicendo: il mondo è un miracolo e la vita è un mistero! Questa vita è Lui stesso e noi ne siamo stati messi a parte. Anche la luce è Lui, non più – come si riteneva fino a Gesù – quella della Legge.