12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13 Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14 Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
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Chiamo la vostra attenzione su questo “per il momento” del ver.12. A me sembra molto importante perché porta tutti noi alla considerazione del tempo. La verità del Signore è sempre “dentro la storia”. La storia della salvezza è un’irrinunciabile vicenda collegata alla storia di ciascuno di noi e alla vicenda delle nostre realtà “comunitarie”. La Chiesa stessa è “dentro” alla storia per portare ad ogni uomo e donna del mondo la Buona Notizia di Gesù. Siamo ciascuno e tutti dentro a questa dinamica infinita dello Spirito che vuole portare tutti “a tutta la verità” (ver.13). Quindi anche noi, oggi, siamo in cammino, guidati dallo Spirito di Gesù. Quello che noi oggi ritenessimo “giusto”, sarà giustamente ritenuto “ingiusto” dai cristiani delle prossime generazioni. E non solo perché noi avremo giudicato “ingiustamente”, ma perché lo Spirito Santo ci conduce per vie che noi non possiamo oggi pensare. Quindi, la “verità cristiana” è sempre in facimento, in crescita. Sarebbe quindi abominevole che noi, cristianuzzi del 2013, pensassimo di sapere qual è la “verità”! Contenti e commossi del dono di oggi sappiamo di dover camminare verso il dono di domani.
E c’è anche una “strana” umiltà di Dio che annuncia che non è Lui che “vi guiderà a tutta la verità” (ver.13). Ed è solo “lo Spirito di verità” (ver.13), che sarà la guida “perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito”. E’ meraviglioso che oggi noi possiamo gioire dell’umiltà di Dio!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
E’ sorprendente questa realtà comunitaria che ci viene descritta: il Padre. Gesù e lo Spirito hanno un medesimo patrimonio di pensieri, di intenti, di “cose da dirci”. Tutto quello che il Padre possiede è mio, dice Gesù, e lo Spirito prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Lo Spirito annuncerà anche le cose future: sono le cose riguardanti la passione e la morte di Gesù. Ora i discepoli non sono in grado di capirle, ma poi lo Spirito aprirà loro gli occhi sul nuovo capitolo della vicenda umana che la morte e la risurrezione del Signore hanno aperto e inaugurato. Egli è lo Spirito di verità: ci fa capire qual’è la verità di Dio – che amando dona vita – e la verità dell’uomo, chiamato a condividere questo orientamento di amore e di dono.