Caro don Giovanni, finalmente vedo il sagrato della chiesa sgombro e pulito. Lei è stato ai patti con il Quartiere, e ha accolto questa povera gente. Forse, come lei dice, questa ospitalità avrà fatto pensare bene qualcuno. Qualcuno invece non l’ha presa bene. Io non voglio giudicare. Non le nascondo che adesso sono contento. Lei ha dato il segno della carità cristiana. Adesso piace vedere la nostra chiesa come prima.

Caro amico e fratello di parrocchia, anch’io sono contento. E approfitto del suo messaggio per dire a tutti i parrocchiani il mio grazie per aver saputo accogliere questi nostri fratelli e per aver avuto pazienza con il loro parroco un po’ matto. Contenti tutti, dunque. Anche se non le nascondo che la loro partenza l’ho vissuta con dolore. Sa come siamo fatti noi vecchi: magari si brontola, ma in fondo ci si affeziona.

Che siano andati via senza avere una destinazione che li rassicurasse mi ha lasciato una traccia di rimorso.In questi mesi ho visto tra noi tante persone affezionarsi ai nostri ospiti, fino a stabilire rapporti di vera amicizia. In particolare gli scouts, sia i nostri, sia quelli che in qualche occasione ci hanno fatto visita, tutti hanno dati segni molto belli di attenzione e di affetto. E credo che questo sia molto importante per un cammino di formazione e di crescita.

Qualcuno ha veramente accolto con gioiosa sorpresa la semplice notizia che, anche attraverso qualche fatica per le grandi diversità culturali, a motivo di Gesù siamo veramente tutti figli del Padre del cielo, e quindi, in Gesù, siamo fratelli nella grande famiglia di Dio. Mentre vicino a noi ci si spara,e inevitabilmente si ricostruisce l’equivoco di popoli di tradizione cristiana che sparano su fratelli musulmani, e nella nostra stessa parrocchia stiamo ospitando giovani fuggitivi da quelle terre di violenze e di sangue, è bello che possiamo dare ai nostri giovani un piccolo segno di fraternità più forte di tutte le divisioni e di tutte le inimicizie.

E c’è stata una meravigliosa ultima sorpresa nella vicenda dei Rom. Un amico è passato da noi sabato mattina, vigilia di Pentecoste, e ha imbarcato due dei nostri ragazzi del camper e li ha portati a Roma all’udienza del Papa! Le consiglio di leggere il meraviglioso discorso di Benedetto XLI ai duemila zingari chiamati in udienza a Roma. Pensi che bella festa per questi due piccoli. Il Signore è veramente buono.

Buona domenica. d.Giovanni. 17 giugno 2011