1La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. 2Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
3Per fede, noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sicché dall’invisibile ha preso origine il mondo visibile.
4Per fede, Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, avendo Dio attestato di gradire i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora.
5Per fede, Enoc fu portato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Infatti, prima di essere portato altrove, egli fu dichiarato persona gradita a Dio. 6Senza la fede è impossibile essergli graditi; chi infatti si avvicina a Dio, deve credere che egli esiste e che ricompensa coloro che lo cercano.
7Per fede, Noè, avvertito di cose che ancora non si vedevano, preso da sacro timore, costruì un’arca per la salvezza della sua famiglia; e per questa fede condannò il mondo e ricevette in eredità la giustizia secondo la fede.
3Per fede, noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sicché dall’invisibile ha preso origine il mondo visibile.
4Per fede, Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, avendo Dio attestato di gradire i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora.
5Per fede, Enoc fu portato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Infatti, prima di essere portato altrove, egli fu dichiarato persona gradita a Dio. 6Senza la fede è impossibile essergli graditi; chi infatti si avvicina a Dio, deve credere che egli esiste e che ricompensa coloro che lo cercano.
7Per fede, Noè, avvertito di cose che ancora non si vedevano, preso da sacro timore, costruì un’arca per la salvezza della sua famiglia; e per questa fede condannò il mondo e ricevette in eredità la giustizia secondo la fede.
Parto da una considerazione che traggo dalla preghiera che ho fatto in questa Parola. Mi sembra di poter entrare in quello che oggi ascoltiamo, guidato dalla categoria fondamentale del dono. Il “dono” è quello che mi ha consentito di cogliere una visione unitaria del nostro testo. Si tratta dunque di una realtà e di una condizione che non è dentro la natura dell’uomo, e che dunque gli è donata. E questo è il presupposto – mi sembra! – di tutto quello che ascoltiamo oggi e che ascolteremo, se Dio vorrà, nei prossimi giorni. A questo proposito, se avete un po’ di tempo, può esservi preziosa una lettura di tutto il cap.11; così facendo vi potete rendere conto dell’estrema “varietà” – direi quasi “fantasia”! – nella quale ci viene annunciato e presentato il mistero della fede.
Come vedete bene, in questo capolavoro di narrazione, non si può dire che esistano dei criteri di discernimento precisi, che ci consentano di dire “che cosa è la fede”. Se mai è il misterioso dono della fede a dire “come sono le cose” nel loro livello più profondo. Il ver.1 esprime bene il senso di questo livello profondo affermando che “la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede”. In termini molto positivi, chiaramente ci viene detto che non si tratta di realtà alla nostra portata. Per parlare della fede dei nostri antichi padri, il ver.2 afferma che “per questa fede …sono stati approvati da Dio”. In realtà manca nel testo originale quel “da Dio”, e il verbo, più che l’approvazione esprime la testimonianza. Per questo potrebbe essere che i padri hanno conseguito la testimonianza (di Dio?) nella fede. Quindi Dio riconosce in loro quello che Lui stesso gli dona!
Non la voglio fare troppo lunga! Abele: ha offerto quello che poteva essendo un pastore, e il suo sacrificio è stato migliore di quello di Caino. Non compaiono dei “meriti”, né delle virtù speciali. E anche sul difetto del povero Caino Genesi 4 non ci consente di capire molto! Ma ancora di più è clamorosa la vicenda di Enoc al ver.5. Qui sembra che forse lui non sia consapevole di niente. La dichiarazione che egli “fu dichiarato persona gradita a Dio” non si trova dove si è detto. E poi non si dice che questo gradimento fosse comunicato a lui. Si tratta quindi di un dono non piccolo – “non vedere la morte”!! – che semplicemente porta una persona là dove nessuno può andare. D’altra parte, il dono è necessario, perché, ascoltiamo che “senza la fede è impossibile essergli graditi”(ver.6). Però, è solo regalo suo!
Infine, le due altre meraviglie del nostro testo! Il ver.3: “per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla Parola di Dio, sicchè dall’invisibile ha preso origine il mondo invisibile”. Per me questa affermazione è meravigliosa per due motivi. Prima di tutto, perché ci rimanda esplicitamente alla “sede” dell’evento: la Parola di Dio! Alla fonte concreta dell’evento della Fede: la Parola di Dio. E poi mi sembra meravigliosa l’affermazione circa l’invisibile e il visibile. La realtà dell’invisibile! Se penso a tutte le sciocchezze che si dicono sulla realtà esclusiva del visibile, quando la maggior parte delle esperienze più profonde di ciascuno sono nell’orizzonte dell’invisibile…! E il ver.7, che ci mostra l’obbedienza di Noè, e quindi il “fare”, l’”azione”, come elemento costitutivo della fede. L’obbedienza alla Parola udita e ascoltata. Il “fare” con fede che precede il capire, perché si trattava di “cose che non si vedevano”. E questo suo agire obbediente diventa giudizio sul nostro non fare se non quello che pretendiamo di capire. Così va a finire che nessuno si farà monaco, e nessuno si sposerà!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“La fede è… prova di ciò che non si vede”(v.1): che fatica per noi, abbarbicati come siamo alle cose che vediamo, che tocchiamo…, mentre tutto il resto ci sembra dubbio, evanescente, non affidabile. Eppure, come osserva don Giovanni, “la maggior parte delle esperienze più profonde di ciascuno sono nell’orizzonte dell’invisibile…”. Sappiamo con certezza che, sia nel macrocosmo sia nel microcosmo, ci sono “mondi” che sfuggono alla nostra capacità di percezione. Questi “mondi furono formati dalla parola di Dio”(v.3)! Che si tratti di universi o di evi, sono la magnifica sua opera. – Nella nostra fragile fede abbiamo il sostegno di una “buona testimonianza”(Bibbia di Ger., v.2): la fede semplice e genuina dei nostri genitori…, o quella che cerchiamo di scambiarci reciprocamente ogni giorno, ogni domenica…