SANY6556dSono una persona sola. Mia moglie è morta tre anni fa. Non mi manca niente dal punto di vista del sostentamento. Ho una lauta pensione e una bella casa. I miei tre figli  hanno famiglia e un buon lavoro. Ma io sono solo. In partenza per le loro vacanze di famiglia, i figli sono venuti ciascuno a salutarmi. Ma nessuno mi ha chiesto di unirmi a loro. Forse anche le loro mogli non l’avrebbero troppo gradito. Che dirle, don Giovanni? Neanche mi sembra di essere antipatico. Ma sono fuori dalla vita degli altri. E’ vero che non ci sono solo i figli, ma della nostra compagnia di amici sono l’unico vedovo. Ci sono parecchie vedove, ma io sono l’unico marito rimasto solo. E’ vero che lei si occupa di povertà molto più gravi della mia. Ma anche la mia è una povertà, e non da poco. Sono un cristiano da poco, questo sì. Ma le devo confessare che le messe e le prediche del suo collega e mio parroco non mi fanno voglia. Chi può soccorrere la mia povertà di lusso? Ho letto volentieri le sue cronache dal pellegrinaggio a Roma, ma per queste imprese sono troppo vecchio. Penso che a questo punto lei avrà già cancellato dal computer il mio messaggio. La saluto con amicizia.

E invece no, che non ho stracciato il suo messaggio! Forse un po’ meno di lei, ma sono vecchio anch’io, e questa mattina parlando ai miei fratelli e amici, proprio di questo ho parlato, anche perché il suo messaggio che ho trovato tornando dal pellegrinaggio l’ho custodito con cura affettuosa. Rivela una povertà che non è solo quella di noi anziani, ma che segna molte persone di tutte le età! La solitudine è la più grande povertà di un mondo come il nostro! Anche perché spesso è drammaticamente l’effetto di una condizione della quale lei e anch’io non ci possiamo lamentare! C’è dunque un rapporto tra benessere e solitudine, se il benessere è quello economico e sociale, e il malessere ha una sua origine anche dal non-bisogno! Abbiamo abbastanza per vivere, e anche di più: che cosa vogliamo ancora? Oggi ho proposto che proviamo a combattere la solitudine quasi costringendoci ad avere bisogno gli uni degli altri. Un amico nei giorni scorsi ci ha proposto di scrivere tutti i nomi del nostro “gruppo”, per aggiungere ad ogni nome il bene che da ognuno abbiamo ricevuto e di cui abbiamo ancora bisogno! Se lei mi manda il suo indirizzo, la inserisco in questo strano gioco dal quale sto ricevendo dei bei regali. E sa come? Appena finite le ferie, voglio scrivere a vecchi amici e amiche come lei per proporre il titolo di un brutto film che mi hanno imprestato dopo che avevo fatto una strana proposta: “E se vivessimo tutti insieme?”. La bruttezza del film sta soprattutto nel far risorgere solo stupide avventure del passato. Ma io credo che invece ci siano belle cose da vivere adesso tutti insieme. Io sono ampiamente da pensione in un “mestiere” bellissimo, nel quale mancano sempre di più i partecipanti, e allora ti tengono anche da vecchietto. Ma il tempo per i miei colleghi di età lo troverei e lo spenderei volentieri. Vogliamo provare? Intanto, Buona Domenica a tutti!

Giovanni della Dozza.

Nota: Pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 14 Agosto 2016 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.