Molti auguri, caro don Giovanni. Le chiedo: non sarebbe meglio che noi cristiani tenessimo più basso il tono di questa festa intorno a un bambino? Con tutti i drammi che stanno intorno a noi e anche in noi! Il Bambino Gesù è un modo comodo per commuoversi intorno a lui, e magari per cercare un regalo gradito, da fare o da ricevere. Scusi la schiettezza, ma quest’anno mi sono proprio annoiato e la festa non la vivrò bene, almeno così ho paura che sarà. Con amicizia. (messaggio firmato)

Caro amico, quando il suo messaggio sarà pubblicato, Natale sarà già trascorso. Per questo mi sarebbe piaciuto raggiungerla prima! Ma il "tempo di Natale" prosegue ancora per diversi giorni e spero che lei possa trovare la gioia di celebrare festosamente questo Bambino! Vede, io penso che Dio, andando come sempre in cerca di luoghi e avvenimenti umani in cui immergersi per rivelarci il segreto della sua Persona, non potesse trovare nulla di più espressivo di un bambino. Perchè Dio…è così! Per noi è molto difficile entrare in questa ipotesi! Sappiamo troppo di un Dio onnipotente, che sa tutto, fortissimo, imperturbabile, ma anche senza sorrisi e senza lacrime. In perfetta buona salute.

Ma Dio…non è così! O tutta la vicenda di Gesù è una grande bugia, oppure il nostro Dio è veramente quello che si vede nel presepio. E lo si vedrà sulla croce: è uno scandalo minore? Però è importante che questa piccolezza di Dio fino alla morte di Dio sulla croce sia affermata da subito, stia al principio della memoria della sua vita terrena. Nella rappresentazione ikonografica dei cristiani d’Oriente il Bambino di Betlemme è talmente "piccolo" da portare già i segni della Croce! L’oscura grotta in cui viene deposto assomiglia molto al sepolcro in cui verrà deposto il Crocifisso. E le fasce in cui è avvolto sembrano proprio quelle che Pietro e Giovanni troveranno abbandonate la mattina di Pasqua.

Nella mia nuova, misteriosa e meravigliosa "parrocchia" dell’Ospedale S.Orsola di Bologna, le immagini del nostro Signore Gesù sono tante quante le persone dei nostri fratelli ammalati. Ma nessuna è più potente e "scandalosa" dell’immagine di Dio che si manifesta prepotente e violenta nella persona dei bambini ammalati. Lì la domanda giusta e inevitabile è tremenda: "Perchè?". Può esserci un Dio di fronte a questo dramma? E se c’è, cosa si potrà fare se non insultarlo e magari crocifiggerlo? Ma Dio è "rappresentato" e reso presente proprio in quel bambino ammalato. Ma allora! Tutta la storia di questa potenza invincibile è solo una storia? Andiamo a chiederlo alle mamme e ai papà di questi piccolini. E a chi li cura e li accompagna nella soave liturgia della mia parrochia-ospedale.

Qui sta tutto il cuore della nostra fede. E questo glielo dico con sicurezza dalla mia pochissima fede: ho conosciuto Dio e tutta la sua potenza quando mi sono accorto che, innocente e piccolissimo, moriva d’amore per me. Per strapparmi dalle mie galere di violenza e di superbia. Per dirmi che posso sperare in bene per me solo se questi piccoli mi aiuteranno a diventare piccolo come loro. Buon Natale. Con molto affetto. Giovanni.