follaOgni tanto, con molta simpatia nei suoi confronti, mi chiedo che razza di pubblico sia quello che le scrive e quello che la legge. Indubbiamente si respira un clima di cordialità e un sua certa arte dei “toni moderati” che inducono anche un senzadio come me a leggere con curiosità la sua rubrica domenicale. Con viva amicizia.

Mi è sempre piaciuto il titolo della mia rubrichina sul Carlino, così come l’ha proposta troppi anni fa il mio amico Direttore Massimo Gagliardi. A voler essere molto attenti si dovrebbe fare distinzione per i cristiani tra essere “nel mondo” ed essere “del mondo”. Essere del mondo potrebbe significare essere mondani appartenere a sapienze mondane, non evangeliche. Ma la parola “mondo” custodisce, particolarmente nel Vangelo secondo Giovanni una sua preziosa e simpatica “ambiguità”. Certo non si deve amare il mondo inteso come l’orizzonte e l’ambito di tante violenze, e cattiverie, e abbandono dei piccoli e dei poveri, e tradimento dei sentimenti più preziosi… D’altra parte lo stesso Giovanni dice che Dio ha tanto amato il mondo da mandare tra noi il suo Figlio unigenito e amatissimo. Il Vangelo è la memoria viva del suo cammino d’amore per il mondo che lo porta fino alla croce per essere la salvezza di tutto il mondo, di ogni uomo e donna della terra. Qualsiasi persona che tu incontri per strada, al di là e prima di ogni sua caratteristica positiva e negativa, prima di tutto, è un figlio di Dio che Dio si è guadagnato con il sacrificio d’amore del suo Figlio Gesù. Gesù è diventato uno di noi, ma il suo divino amore per ciascuno e per tutti lo ha portato ad offrire la sua vita perché anch’io fossi salvato. Oggi il titolo “cose di questo mondo” mi piace ancora di più perché siamo in una stagione della Chiesa guidata dal Vescovo di Roma in cui la presenza del Signore e Salvatore del mondo la si scopre anche nei luoghi e nelle situazioni meno prevedibili. Oggi, proprio per l’esempio altissimo che Papa Francesco ci regala, il mio stesso essere un povero peccatore diventa occasione preziosa di testimonianza cristiana. Se il Signore salva me, può certamente salvare anche te! Si dilatano le frontiere della misericordia e della potenza divina di Gesù. Molti si sono sentiti interpellati, mentre pensavano di essere del tutto “fuori-gioco”. E il primo a mettersi “fuori-gioco”, fino alla morte tra i malfattori, è proprio Lui, l’Innocente, l’Agnello. Quindi anche “Cose di questo mondo” può continuare ad essere, malgrado tutte le insufficienze dello “scrivano”, un angolo di piazza dove la gente la più diversa può fare una domanda e addirittura farsi una domanda sull’ipotesi che anche per lui o per lei ci sia un posto prezioso nel cuore di Dio.
Buona Domenica.

Don Giovanni.

Domenica 5 gennaio 2014.