giovane ricco_2Ero tra il pubblico quando lei ha detto che dobbiamo essere preoccupati perché oggi i giovani si innamorano poco. Mi sembra di aver capito la ragione delle sue parole, ma mi chiedo se vada bene affidare la vita a questo sentimento. Penso anzi che non sia bene affidarsi al sentimento. Può essere anche una cosa giusta, ma alla fine mi sembra ci voglia la testa. Sono rimasta d’accordo con mia figlia che le avrei scritto queste parole e le avrei trasmesso la sua risposta, perché lei è da un anno in Inghilterra per i suoi studi e le capita adesso di essersi innamorata di un compagno che, per come lei me lo descrive, non è proprio l’ideale. Le ho promesso che avrei detto a lei proprio quello che mi scriveva.

Rispondo a questo messaggio con un ritardo di tre mesi nella speranza che intanto si sia risolta la vicenda che la preoccupa. Perché certo, non posso non essere solidale con le sue preoccupazioni, di cui peraltro non conosco gli elementi e i motivi. Però devo dirle che resto del mio pensiero, e ho pensato di risponderle in vista di questa domenica, oggi, nella quale mi sembra sia presente e dominante questo tema. C’è un versetto sapienziale nella Bibbia che parlando dell’amore, dice che “dare per esso tutti i beni della casa sarebbe come disprezzarlo”! Sono d’accordo con lei che “ci vuole la testa”. Però mi sembra di dover ribadire che la testa non basta! Perché la nostra vita è più grande di noi! I passaggi più importanti non possiamo pensare di poterli – ma neanche di “doverli” – controllare. Sento molto presente questo tema in questa domenica, nella quale la tristezza di un uomo troppo ricco gli impedisce di mollare tutto quello che ha per seguire l’amore che lo ha trovato e che lo ama! Io sono molto contento della mia strana vita, ma non posso dimenticare che quando ne parlai con mio padre – avevo ventitrè anni – lui mi disse che volentieri aderiva ad una scelta mia, non senza dovermi dire che, essendo cristiano che andava sempre a Messa, chiedeva al buon Dio di poter dimenticare la predica del prete prima di aver messo i piedi fuori dalla chiesa. Mi ha lasciato fare la mia pazzia. Credo che ne  sia stato poi contento. Credo che adesso, in paradiso, lo sia ancora! Buona Domenica a lei e ai miei cari amici lettori del Carlino.

Giovanni della Dozza.

Domenica 11 ottobre 2015