32 Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. 33 Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire. 34 Davide infatti non salì al cielo; tuttavia egli dice:
Disse il Signore al mio Signore:
siedi alla mia destra,
35 finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello dei tuoi piedi.
36 Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
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Siamo alla conclusione del discorso di Pietro il giorno di Pentecoste, e ci potrà essere utile riascoltarlo per intero, dal ver.14, anche perché il testo di oggi si esprime in termini che esplicitamente vogliono essere riassuntivi e vogliono cogliere in sintesi tutto quello che nel discorso è stato affermato.
Richiamo quindi la vostra attenzione sull’enfasi dell’espressione “questo Gesù”(ver.32), che ritornerà al ver.36. Dire “questo” Gesù, rivela il desiderio di sottolineare il contrasto e la sfida che si evidenzia tra il gesto di quelli che hanno ucciso in croce il Signore e l’atto del Padre che Lo ha glorificato. L’enfasi del “questo” è efficace nel porre a contrasto l’umiltà e l’umiliazione del Figlio di Dio e la sua signorìa alla destra del Padre. Qui sta la potenza, la meraviglia e la novità scon-volgente dell’annuncio cristiano! Questo uomo Gesù, dunque, umiliato e ucciso, è stato glorificato da Dio.
E tutto ciò ha la sua assoluta evidenza nella testimonianza dei discepoli: “Dio lo ha risuscitato dai morti e noi tutti ne siamo testimoni”(ver.32). La testimonianza cristiana non è solo e non è tanto una “dottrina”, ma è a sua volta un “avvenimento”, un fatto, che Dio stesso accende nella storia dell’umanità.
Il ver.33 spiega questo fatto: innalzato alla destra di Dio, Gesù riceve lo Spirito Santo promesso dal Padre, e, forse più letteralmente, effonde questo (Spirito Santo) “che voi vedete e udite”. Il miracolo di Pentecoste è dunque il dono divino che consente non solo di venire a conoscere l’evento del Cristo, ma di poterlo direttamente “vedere e udire”! Il dono dello Spirito fà si che gli ascoltatori delle parole di Pietro siano direttamente coinvolti e realmente “entrino” nell’evento pasquale che egli ha annunciato loro. La Pasqua di Gesù diventa la loro Pasqua! Essi stessi, come si evidenzierà in seguito, muoiono e risorgono! Questa è la potenza del Vangelo, la potenza della Parola di Dio che è il Signore Gesù nella nostra vita e nei nostri cuori.
Ancora viene chiamato Davide a dare la sua potente testimonianza profetica (vers.34-35). Non è Davide che sale al cielo, ma è lui che profeticamente vede Gesù Cristo fatto sedere da Dio alla sua destra. Veramente, dice il ver.36, “quel Gesù che voi avete crocifisso”, Dio lo ha costituito Signore e Cristo! La glorificazione di Gesù Cristo proclama la potenza con la quale Dio sottomette il Male e la Morte: “i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi”. La morte dell’Innocente è la morte della morte.
Questo annuncio viene dato alla “casa d’Israele”, come Pietro aveva esordito rivolgendosi agli “uomini di Giudea e a voi tutti abitanti di Gerusalemme”(ver.14), chiamati poi “uomini d’Israele” al ver.22, e “fratelli” al ver.29. La grande profezia di Gioele, citata all’inizio ai vers.17-18, si compie ora nella testimonianza apostolica. In questo si realizza quella che molte volte nelle Scritture antiche viene chiamata “la vendetta di Dio”. Tale vendetta divina è la risurrezione del Crocifisso, ed è il compimento di quello che la profezia aveva predetto: “Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto”(Zaccaria 12,10). Dio “si vendica” del nostro male con il suo bene.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni
Umiliazione ed esaltazione di Gesù. “Quel Gesù che voi avete crocifisso”: il supplizio della croce era considerato il peggiore, riservato ai “maledetti da Dio”; e leggo che nella letteratura talmudica Gesù è chiamato comunemente “l’appeso”, con riferimento alle terribili parole del Deuteronomio. Ma per Gesù l’umiliazione si volge in esaltazione: su quello strumento di morte avviene la piena glorificazione e il compimento della profezia: “Siedi alla mia destra…”; i nemici dell’uomo sono ormai sconfitti, sono “ai tuoi piedi”.