Iniziamo la lectio della Seconda lettera di S. Paolo Apostolo ai Tessalonicesi.
V. la pagina “1 Tessalonicesi” dal nostro archivio con testi poliglotta e commenti.
1Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace.
2Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere 3e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro. 4Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. 5Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione: ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene.
E’ bello sottolineare il carattere epistolare di questa testo dove è affasciante che siano in tre a scrivere, e sia una intera comunità a ricevere e ad accogliere.
E’ vero che questo si deve dire di ogni “epistola” ma sembra opportuno qui sottolinearlo!
Si può anche cogliere che i capitoli 1 e 2 di questa Lettera sono interamente scritti per ricordare l’evento di evangelizzazione! L’accoglienza di fede dei Tessalonicesi è motivo di incessante rendimento di grazie a Dio da parte dei tre “discepoli-apostoli” e fonte incessante di rendimento di grazie nella preghiera di Paolo, di Silvano e di Timoteo per la fede, per la carità e per la speranza di questi loro discepoli e figli (ver.3)!
Per i tre “apostoli” tutto questo è opera di Dio e non loro: “Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da Lui”!! (ver.4).
E’ prova di questo il fatto che il Vangelo annunciato da Paolo a dai suoi compagni non è stato solo “parola”, ma anche “potenza dello Spirito Santo” e “profonda convinzione”, che secondo un’altra traduzione italiana è “meraviglioso compimento”, e cioè successo insperato e inspiegabile della Parola di Dio, come ascolteremo nei versetti successivi!
I tessalonicesi sanno bene come, dice Paolo, “ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene” (ver.5).
Giovanni e Francesco.